di Marta Naddei
Difficile un ripescaggio dell’ultimo minuto. Difficile un suo inserimento nella tornata di nomine dei vari consigli d’amministrazione che il premier Matteo Renzi si appresta a fare. Il triplice fischio per la partita romana di Vincenzo De Luca è ormai cosa certa. Non ci saranno nemmeno tempi supplementari per lui, una nomina che potesse rappresentare una scialuppa di salvataggio per il sindaco di Salerno rimasto con un pugno di mosche in mano dopo aver annusato per una intera mattinata odore di viceministero. E mentre a Roma, il neo sottosegretario al Mit, Umberto del Basso de Caro, che ha sostituito proprio De Luca come numero due di Lupi, afferma «a me le deleghe le daranno certamente», a Salerno si pensa già al futuro, al dopo De Luca, a ciò che sarà. E gli scenari potrebbero non essere così scontati come si potrebbe pensare. A partire dalla corsa per la poltrona di presidente della Regione Campania che, per l’ex sfidante di Caldoro, è sempre più in forse. L’intera vicenda che ha interessato il primo cittadino salernitano, infatti, ha avuto risvolti a 360 gradi sull’intera area del Partito democratico di casa nostra. A partire proprio dai fedelissimi della “prima ora” di Matteo Renzi, coloro che, con la discesa in campo di Vincenzo De Luca accanto al sindaco di Firenze durante la campagna per le primarie per la segreteria nazionale, sono stati messi un po’ in disparte. Ebbene, con la stoccata del neo presidente del Consiglio dei Ministri al sindaco di Salerno, potrebbe aprirsi per loro, qui in città, una stagione completamente nuova anche alla luce di un non difficilmente immaginabile allontanamento dello stesso ex sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti dal rottamatore fiorentino. Ma un’altra figura sembra imporsi sempre più anche a Salerno città ed è quella di Guglielmo Vaccaro, il grande accusatore del Pd salernitano, colui che ha occupato la sede provinciale del partito, insieme alla senatrice Angelica Saggese ed un gruppo di militanti in segno di protesta contro i brogli per le primarie per la segreteria regionale. Lui che ora può contare, dopo una esposizione mediatica che lo ha portato anche alla ribalta nazionale, sull’amico del Basso de Caro al Mit e su di un proprio candidato alle prossime elezioni europee.