Regionali, strategie in campo - Le Cronache Attualità
Attualità Campania

Regionali, strategie in campo

Regionali, strategie in campo

di Irene Sarno

Sondaggi mirati su una serie di nomi: per risolvere lo stallo politico e individuare i candidati ideali da schierare per le Regionali in Veneto e Campania (probabilmente a fine novembre), i leader del centrodestra hanno scelto un metodo a cui si affidava spesso Silvio Berlusconi. La linea emerge all’indomani del vertice fra Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi, una cena a casa della premier chiusa senza annunci, se non l’impegno a rivedersi di lì a una settimana. Non è detto che possa bastare per trovare una soluzione complessiva. Anche perché, si ragiona nella maggioranza, per qualunque scelta servirà tempo per farla digerire alla base. Intanto i vertici dei partiti hanno iniziato a pianificare la campagna elettorale nelle Marche (al voto il 28 e 29 settembre), per garantire il sostegno in prima persona a Francesco Acquaroli, di FdI, in quella che è considerata una sfida elettorale cruciale. Il bilancio del vertice a cena, però, è quantomeno interlocutorio a sentire gli umori nel centrodestra. A chi gli domandava della Lega che ribolle, Tajani ha risposto: “È fisiologico che ci siano delle posizioni diverse. Dopo la fotografia fatta ieri si vedrà, non è che potevamo stare fino alle 3 di notte…”. “Siamo tre partiti diversi – aveva detto poco prima Salvini – abbiamo sfumature diverse ma abbiamo un obiettivo comune con Meloni e Tajani”. Non è escluso che ai sondaggi sui nomi i partiti affianchino quelli sul consenso che ciascuna forza ha sul territorio. E lo stesso schema è previsto anche per la Campania. Il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, di FdI, ha confermato la propria disponibilità, “ma se si dovesse trovare un’altra figura, in grado di raccogliere più consensi, sarei il primo a sostenerlo”. Soprattutto tra i leghisti si accredita più la candidatura (per alcuni civica, per altri sostanzialmente politica) di Giosy Romano, nominato dal governo coordinatore della struttura di missione Zes unica, dopo aver corso alle Politiche 2018 con Forza Italia e sostenuto cinque anni fa Vincenzo De Luca, oggi governatore uscente. In Campania lo sfidante per il centrosinistra dovrebbe essere Roberto Fico: un via libera in questo senso è considerato il risultato dell’incontro fra De Luca e i leader di Pd e M5s, Elly Schlein e Giuseppe Conte, seppure al termine sia stato annunciata solo l’apertura di un tavolo di confronto programmatico che porterà alla scelta del candidato. Nel frattempo si sta sbloccando la strada verso il congresso regionale, a oltre due anni dal commissariamento deciso in Campania da Schlein, che non voleva “più vedere situazioni opache, pacchetti di tessere e capibastone”. Senza un election day (ipotesi ormai tramontata), in Toscana si dovrebbe invece andare al voto il 12 ottobre, come ha spiegato il governatore Eugenio Giani, che aspetta dal centrosinistra solo l’ufficializzazione della sua candidatura. Le reazioni. “In Campania il bruco è diventato crisalide, attendiamo la nascita della farfalla. Il vertice di ieri (lunedì per chi legge, ndr) tra i leader segna un passo in avanti sostanziale per l’individuazione del candidato alla presidenza della Regione per il centrodestra. Si sono ribadite le ragioni dello stare insieme e si è graduato il tempo della scelta in relazione al momento, ancora non determinato, di quando si andrà al voto. Penso che ci siano le condizioni per arrivare alla scelta migliore, senza fretta e senza sosta”. Lo afferma Fulvio Martusciello, segretario regionale di Forza Italia in Campania