di Olga Chieffi
Il ruolo di baritono è legata a doppio filo a quel barbiere che fa anche il chirurgo, il botanico, lo speziale, e il veterinario, oltre ad essere il sensale più abile della città, Figaro, che salta in scena e spara “Largo al factotum” un pezzo senza precedenti nella storia dell’opera, sia per la violenza ritmica e timbrica, sia per la complessità della costruzione, un vero ciclone mediterraneo che ammucchia in fretta parole su parole per avere sempre ragione. Il sigillo sull’ XI Concorso Internazionale di Canto Lirico Ravello “Città della Musica” l’ha posto proprio Figaro, al secolo Francesco Auriemma, baritono torrese dalla voce ricca di armonici e ben calibrata, sostenuto dall’Orchestra Filarmonica Salernitana “G.Verdi”, diretta da Giovanni Rinaldi. Piazza d’onore per la Gilda del soprano salentino Gloria Giurgola, pupilla di Maria Dragoni, pulita, altamente virtuosa, elegante nella scelta della cadenza di “Caro nome”. Sul gradino più basso del podio un ex-aequo tutto salernitano, il mezzosoprano Luana Grieco, nei panni della Principessa di Bouillon, dall’Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea, vocalità solida e di adeguato rilievo interpretativo, supportato anche dall’elegante figura, nell’ aria “Acerba voluttà”, e il soprano Maria Cenname , che ha evocato la Liù della Turandot con l’aria “Tu che di gel sei cinta”, in cui, il filo della sua voce e dei suoi colori è giunto sino a noi distinto e singolarmente commosso da una lontananza che strazia, supportata da una recitazione fragile e stupita. Ancora l’alto magistero salernitano ha conquistato il premio del pubblico con un felicissimo ritorno, il soprano Francesca Manzo, ex-cadetta della Scala, teatro che oggi abitualmente l’accoglie. Sua la Mimì sottolineata da un canto vibrante, luminoso, di raggiante purezza, che ha avuto il suo culmine nel bacio della primavera, ma sempre, giustamente venato da quel sentimento di sciupata bellezza, che è il tratto caratteristico dell’ispirazione pucciniana. Le due borse di studio di 500 euro ciascuna del Rotary Club e dell’Inner Wheel Costiera Amalfitana sono andate invece al tenore coreano Lee Chung-Man e al tenore venezuelano Puerta Aray Jorge Luis, mentre il premio Vino & Opera offerto dall’azienda vinicola Ômina Romana, invece è stato assegnato al mezzosoprano Benedetta Mazzetto. Soddisfatti il Presidente della Giuria il pianista Leone Magiera, il sindaco di Ravello Salvatore Di Martino e il soprano Carmen Giannattasio, madrina d’onore dell’evento. Sul finale di serata la consegna del premio alla carriera a Dodi Battaglia per l’assolo chitarristico del Parsifal dei Pooh per aver avvicinato i giovani alla musica classica attraverso la musica pop grazie alla piccola suite del Parsifal che affronta il personaggio wagneriano che consacrò l’esistenza alla ricerca del Sacro Graal. La forma Prog Sinfonica raggiunge la massima espressività, e la chitarra di Dody Battaglia scrive una delle pagine più belle di questo genere.