di Andrea Pellegrino
CAVA DE’ TIRRENI. Ha dovuto approvare una delibera in fretta e furia due giorni prima del voto per arginare gli effetti di un pignoramento da 3 milioni 250mila euro alle casse comunali. E’ l’ultimo atto della giunta guidata dall’ormai ex sindaco Marco Galdi che da lunedì ha lasciato i suoi uffici a Palazzo di Città. Ma chi subentrerà ora dovrà affrontare questo primo problema. La cifra è rivendicata dalla Rcm costruzioni, aggiudicataria dell’appalto per la realizzazione del trincerone di Cava de’ Tirreni. La Rcm è l’azienda dei fratelli Rainone che sta realizzando anche il Crescent di Salerno. E non si esclude che anche nella città capoluogo, considerato lo stop prolungato all’opera (per ora della magistratura) non possa utilizzare lo stesso metodo. Per ora è toccato al Comune di Cava de’ Tirreni che si è visto pignorare su istanza degli avvocati Paolo e Giuliana Vosa tutte «le somme dovute, detenute e debende dal Banco di Napoli nella sua qualità di istituto tesoriere del Comune di Cava de’ Tirreni, fino ad un importo di 3.250.000,00 oltre interessi al tasso legale successivi al 13 aprile 2015». Da qui la volontà dell’amministrazione uscente di trovare un accordo con l’impresa, in vista anche dell’azione di recupero delle somme intraprese dal Comune di Cava de’ Tirreni verso la Regione Campania, sostanzialmente ente erogatore del finanziamento dell’opera pubblica. L’accordo, tra l’altro, dovrebbe portare alla rinuncia da parte della Rcm alla procedura esecutiva di pignoramento intrapresa dal Tribunale di Nocera Inferiore. Secondo la delibera il pagamento – di 2 milioni di euro, per ora – avverrà secondo una rateizzazione: sei rate fino al 31 maggio 2016. La restante parte sarà invece congelata in attesa del trasferimento dei fondi regionali. Ma il tutto ora è nelle mani del funzionario che dovrà predisporre gli atti necessari. Naturalmente il caso passerà anche al vaglio della nuova amministrazione comunale, ed in particolare del nuovo sindaco Enzo Servalli.