di Andrea Pellegrino
Lo strappo si è consumato sul Def e sulla votazione contraria di Mdp. Per Michele Ragosta, dunque, il futuro è Campo progressista di Pisapia. Il deputato salernitano, così, traccia la sua nuova strategia. Più sicura rispetto a Mdp che vorrebbe iniziare un’opposizione seria in Regione Campania ed anche al Comune di Salerno. Qui, in particolare, Ragosta conta su un gruppo di due consiglieri comunali (Peppe Ventura ed Antonio Carbonaro) ed anche sull’assessore Mariarita Giordano, che a questo punto dovranno cambiare nuovamente casacca. Ma la casella di Campo progressista, proprio al Comune di Salerno, è stata già occupata. Di recente, infatti, Leonardo Gallo, consigliere comunale del gruppo Moderati per Salerno, è stato investito della carica di coordinatore provinciale. Insomma, stavolta l’ennesima «giravolta» di Ragosta potrebbe trovare qualche ostacolo per la strada, fino ad ora sempre liscia. «Bisognava trattare – dice Ragosta a proposito dello strappo con il Pd – Io condivido in pieno la posizione di Giuliano Pisapia: il gruppo di Articolo Uno – Movimento Democratico e Progressista doveva fare di tutto per trovare punti di incontro con il governo e portare a casa risultati a favore di chi ha problemi. Noi lunedì abbiamo posto a Gentiloni la questione dei super-ticket e dei paletti da mettere ai licenziamenti di chi è stato assunto con i bonus, quindi in sostava abbiamo chiesto una modifica del Jobs act. Per questo, dovevamo combattere. È evidente che siamo arrivati allo showdown. Io, del resto, l’avevo previsto. Perché il gruppo di Mdp ha tentato subito di strutturarsi come partito, senza attendere i tempi giusti per fare un soggetto unitario. La stessa festa di Mdp a Napoli era fuori luogo: avremmo dovuto fare la festa assieme. Loro invece hanno ritenuto di forzare la mano facendo i furbi, pensando che alla fine ognuno dovesse annettersi al loro progetto. Mi auguro che nelle prossime ore i bersaniani ci ripensino ma non posso nascondere che sono molto preoccupato». Ribadisce la linea dura contro De Luca in Campania ed a Salerno e contro il Partito democratico, il senatore Andrea De Simone, tra i fondatori di Mdp: «Amareggiati per l’ennesimo distinguo ma convinti di proseguire il percorso. Nei territori c’è più unità. Si avverte con forza il bisogno di una sola forza a sinistra del Pd. Purtroppo questa esigenza deve fare i conti con posizioni nazionali che spesso antepongono fatti personali, ma anche posizioni sbagliate,alla necessità di offrire una prospettiva per i tanti frammenti di sinistra. Se il governo non è in condizione di modificare a favore delle fasce più deboli, i provvedimenti contenuti nel Def perché restare in maggioranza? Giusta dunque la posizione espressa da Mdp nazionale. Noi dobbiamo evitare muri e continuare a costruire ponti a sinistra. Ma a questo punto basta equivoci e attese. Si lavori, con chi ci sta, per una grande Assise delle sinistre e dei movimenti. Una convenzione delle idee nella quale raccogliere il grande patrimonio ideale e programmatico delle forze di progresso. Un percorso democratico che ponga fine ai verticismi che hanno caratterizzato fino ad ora il cammino delle forze in campo – prosegue De Simone – Anche a Salerno e in Campania si assuma una posizione netta, distante mille miglia da amministrazioni che non ci appartengono».