Radioterapia pediatrica: arriva la Cuccarini - Le Cronache
Cronaca

Radioterapia pediatrica: arriva la Cuccarini

Radioterapia pediatrica: arriva la Cuccarini

Un reparto nuovo di zecca per la radioterapia pediatrica dell’azienda universitaria ospedaliera ‘San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona’ di Salerno. Per fine mese è prevista la inaugurazione alla presenza della show-girl Lorella Cuccarini, testimonial della Onlus ‘Trenta ore per la vita’ grazie alla quale sono stati raccolti circa 100mila euro per il Reparto. Che avrà una sala d’attesa nuova e moderna, locali ristrutturati in stile Hospital americani. Il cortile esterno sarà rivisto come le due stranze per il risveglio.  Tutto grazie anche alla fatica, incessante del Direttore d’Unità Davide Di Gennaro e del collega Giuseppe Scimone, instancabili professionisti col sorriso verso la vitae i bambini. Intanto, in tema di novità arrivano altri cambi al vertice. La dottoressa Antonietta Niro, ‘a comando’ all’azienda universitaria ospedaliera ‘San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona’ di Salerno torna a Napoli, al Santobono-Pausilipon dove dirige la struttura complessa ‘Risorse umane’. La professionista era giunta a Salerno ricoprendo l’incarico simile e con l’amministrazione Viggiani era persino stata inviata in una trasmissione Rai quale rappresentante del ‘Ruggi’. Ora con l’ex Dg che ha lasciato per fare spazio ai commissari, si registra un notevole cambiameno interno. A partire anche dalla ‘rivisitazione’ del ruolo che ricopriva il marito della Niro, Vito Morena, al quale recentemente sono stare affidate mansioni rispondenti alla qualifica. Facendo un passo indietro troviamo. Pierluigi Pappalardo, dell’anticorruzione, che lascia il testimone a Carmelo Ventre. Il cambio di testimone, va precisato, rientra in un nornale passaggio di deleghe (anticorruzione come altri incarichi necessitano il cambio di responsabile per un fatto di opportunità).Non sono mancati ad oggi provvedimenti disciplinari importanti: si veda la revoca del primario di anestesia e rianimazione, dopo la scopmarsa di alcuni reperti chirurgici, per ‘fiducia venuta meno’. (CoRo)