Monica De Santis
Sabrina Fasano è una bella 36enne del centro storico di Salerno. Capelli neri, occhi scuri e un sogno da realizzare, quello di sposarsi con il trentenne Giovanni Vassallo. Sabrina, che lavora da Toys sul corso Vittorio Emanuele, aveva programmato il suo matrimonio già da un anno. La data prescelta: 11 ottobre 2020, ore 16, chiesa di Sant’Agostino, a qualche mese di distanza dal matrimonio della sorella Alessandra previsto per l’aprile dello stesso anno. Poi il lockdown e la paura di dover rinviare tutto. Ma Sabrina è ottimista. Così decide di non cambiare la data delle sue nozze cosa che purtroppo è costretto a fare la sorella (Alessandra alla fine si è sposata lo scorso mese). L’unica cosa che decide di annullare è il viaggio di nozze. Alla programmata crociera preferisce una breve vacanza ad Ischia, meglio rimanere in Campania e non correre rischi. Tutto è pronto, il vestito, le bomboniere, i confetti, il locale e anche gli invitati. Già gli invitati, durante il lockdown Sabrina decide di ridurre il numero dei partecipanti al suo matrimonio per rispettare le regole dettate dal governo. Così in tutto invita solo 74 persone, però alcuni le comunicano che non prenderanno parte al ricevimento proprio per la paura del covid così il numero scende a 47. Sabrina comunica così al ristorante “Voce del Mare” il numero dei partecipanti e tra una prova d’abito e un’ordinanza regionale prosegue i suoi preparativi. Ma poi arriva l’ultima ordinanza, quella che riduce gli invitati a 20 e Sabrina va in panico… “Ma come faccio adesso. Io mi devo sposare l’11, quindi non rientro in questa ordinanza, che vale fino al 7 ottobre, ma se poi la prolunga, o se detta regole ancora più restrittive? Come posso regolarmi. Mancano così pochi giorni al matrimonio. Come posso dire vicino ad alcuni invitati ‘scusate voi non potete venire perchè dobbiamo essere massimo 20’. Credo davvero che stavolta il governatore abbia sbagliato”. Sabrina è amareggiata, quello che sognava sin da piccola, non è il giorno più bello della sua vita… “Sto vivendo questo matrimonio con un’ansia che non si può raccontare. Non auguro a nessuno di dover organizzare le nozze in queste condizioni. Ovunque vai ci sono restrizioni da rispettare. Già mi devo sposare con indosso la mascherina. Poi in chiesa non potranno entrare più di 40 persone, il che vuol dire che molti amici che volevano venire solo alla funzione dovranno aspettare, distanziati, fuori. Poi al locale tavoli non troppo vicini e non più di 6 persone per ogni tavolo. Mascherine se ci si alza dal posto, niente balli. Insomma non è più un matrimonio”… E’ un fiume in piena Sabrina, tanto emozionata per la nuova vita che l’aspetta con il suo Giovanni quanto arrabbiata per come stanno andando le cose. Se le si chiede perchè non ha rinviato prontamente risponde… “Rinviare? e a quando? Chi mi dice che a dicembre non chiudono tutto? Chi mi garantisce che ad aprile è stato trovato il vaccino? No, a questo punto meglio sposarsi. Non vedo l’ora di dire sì e farla finita. Quello che vorrei far capire al governatore è che tutte queste decisioni che prende incidono non di poco sulla vita delle persone. Organizzare un matrimonio costa. Noi abbiamo speso tra i 15 e i 20 mila euro. Durante il lockdown sono stata tre mesi senza stipendio, la cassa integrazione è arrivata a giugno, però le spese andavano avanti. Il fitto di casa l’ho dovuto pagare, le utenze le ho pagate. Ora non può fermarci ancora. Chi ci dà i soldi per aspettare ancora, lui? Questo, non è un problema solo mio, ma anche di altre ragazze che come me si devono sposare in questo periodo. Dobbiamo sposarci, è giusto così”.