di Monica De Santis
Spesso si parla di giustizia lenta. Di tempi troppo lunghi per un processo. Di tempi che si sono allungati ancora di più a causa della pandemia. Poi però capita che alla Cittadella Giudiziaria di Salerno, nella palazzina del Civile, un giudice fissa ben quattro udienze, tutte allo stesso orario e tutte con prove e tutte e quattro da tenersi in un’aula del piano terra. Inutile dire che nell’aula, non adatta ad ospitare tutte quelle persone in tempi normali, ovvero quando il covid non c’era ancora, ieri mattina, era decisamente ancora meno adatta ad ospitare quello che si è venuto a creare, ovvero un vero e proprio assembramento di avvocati, testimoni, etc… Dunque un affollamento non richiesto, in barba a tutte le norme e le restrizioni anti covid attualmente in vigore. Un errore? Una svista? E’ quello che ieri mattina alcuni avvocati presenti in quella stanza si sono chiesti. Come mai quattro udienze sono state fissate tutte allo stesso orario nella stessa aula? Come mai il giudice non si è accorto che tutte queste udienze prevedevano la prova e quindi un ulteriore presenza di persone e che di conseguenza si sarebbe creato un assembramento tale da non poter garantire il giusto distanziamento come previsto dalle nuove normative anti covid? Una domanda alla quale nessuno ieri mattina ha saputo dare una risposta. Stupiti per tale affollamento, gli avvocati alla fine, hanno comunque tenuto le udienze programmate e presentato le prove, lasciando comunque trapelare il loro disagio per quello stato di assembramento che nessuno di aspettava. Ora, resta solo da capire, se quello che si è verificato ieri mattina nel Tribunale Civile, è stato davvero un caso, oppure se è abitudine che in quell’aula ogni giorno si ritrovano ad essere fissate allo stesso orario più udienze e quindi continui assembramenti..