Quattro condanne peri gli affiliati del clan "Zi Maisto. - Le Cronache Cronaca
Cronaca Sant'Egidio del Monte Albino

Quattro condanne peri gli affiliati del clan “Zi Maisto.

Quattro condanne peri gli affiliati del clan “Zi Maisto.

Scafati/Sant’Egidio/Angri. Estorsioni e bombe con il clan Zi Maisto di sant’Egidio, 38 anni di reclusione per 4 imputati. Per loro la procura ne aveva chiesto 9 in più: 15 anni per Luigi Salvatore Galiano di Sant’Egidio del Monte Albino, 10 a testa per Sabato Fiamma di Scafati e Bruino Tagliamonte di Angri, e anni per Rosanna Attianese di Sant’Egidio del Monte Albino. Lo hanno deciso ieri i giudici del Tribunale di Nocera Inferiore che hanno processato i 4 con il rito ordinario. Una cosca che non perdonava nulla e sempre assetata di soldi. Chi non pagava veniva minacciato o vedeva colpita la propria attività  con attentati. Il gruppo si sarebbe avvalso dell’intimidazione e dall’omertà delle vittime, per imporsi sul territorio al fine di gestire il traffico di droga, sfruttare le attività imprenditoriali, possedere armi e consumare furti e rapine, oltre alla ricettazione di merce rubata. Il 71enne boss Salvatore Galiano ritenuto partecipe con ruolo apicale in associazione di tipo camorristico (clan “I Zi Maist – quelli di San Lorenzo”), attorno alla sua figura gli altri che hanno deciso di affrontare il rito ordinario a differenza di altri 25 che sono stati condannati sia in abbreviato che in Appello e ora attendono la decisione della Corte di Cassazione. Il blitz è quello a carico di un gruppo di oltre 30 persone del 2022 sgominato dall’Antimafia di Salerno. Galiano è considerato il capo e secondo la Dda una volta scarcerato nel dicembre del 2021, faceva rientro nel territorio del comune di Sant’Egidio di Monte Albino, dove si era stabilita l’associazione criminale.  Il sodalizio dapprima si poneva in posizione di neutralità – nel più ampio panorama delle alleanze regionali rispetto alla contrapposizione tra Nuova Camorra Organizzata e Nuova Famiglia dell’ora pentito Carmine Alfieri ‘o ntufat, successivamente schierandosi con il boss di Piazzolla di Nola a seguito dell’omicidio di Mario Iannaco. Le indagini hanno avuto la loro genesi a partire dai primi mesi di febbraio del 2018 e sono state originate dal susseguirsi di attentati ai danni di attività commerciali, mediante ordigni esplosivi artigianali, il primo dei quali in danno di una rivendita di materiale elettrico. Nelle mire dell’organizzazione vi sarebbe stata la volontà di assumere il controllo di una vasta area territoriale, oltre che delle attività imprenditoriali attraverso l’assunzione di proprio personale, come per il cimitero di Sant’Egidio. Ieri sentenza