Provinciali. Opposizione al Comune stampella di Napoli - Le Cronache Salerno
Salerno

Provinciali. Opposizione al Comune stampella di Napoli

Provinciali. Opposizione al Comune stampella di Napoli

di Erika Noschese

La coerenza, si sa, è una qualità rara, soprattutto in politica. A poche ore dalla vittoria di Vincenzo Napoli come presidente della Provincia di Salerno, è già tempo di bilanci. Ancora una volta, parte dell’opposizione dimostra di essere una stampella della maggioranza. A Salerno città, il primo cittadino ha ottenuto l’88% dei consensi, un risultato dovuto anche alla scelta di alcuni consiglieri di opposizione di non recarsi al voto, alimentando quell’astensionismo che, almeno a parole, dichiarano di combattere. Non si può includere in questa critica il Movimento 5 Stelle, che aveva già comunicato la propria decisione di non partecipare al voto, dichiarando di non sentirsi rappresentato né da Vincenzo Napoli né da Giuseppe Rinaldi. Conti alla mano, Rinaldi ha ricevuto solo tre voti dal capoluogo di provincia, provenienti da Roberto Celano (consigliere di Forza Italia), Dante Santoro (eletto in quota Prima Salerno ed esponente della Lega) e Donato Pessolano (consigliere di Oltre), che hanno dimostrato coerenza politica e personale. Elisabetta Barone, Claudia Pecoraro e Catello Lambiase hanno scelto di non votare, come già anticipato dalla vicepresidente del Consiglio comunale. Restano invece le stampelle della maggioranza: Ciro Giordano, Antonio Cammarota e Corrado Naddeo. Tra loro, un voto incerto ha suscitato non poche risate tra gli amministratori presenti, un indeciso dell’ultima ora che non ha avuto il coraggio di esprimere chiaramente la propria posizione. Corrado Naddeo ha optato per l’astensione. E Antonio Cammarota, presidente della commissione Trasparenza? I più maliziosi sostengono che abbia votato per il primo cittadino. Resta l’amarezza per quegli amministratori che hanno scelto di non votare, di non far valere un loro diritto, nonostante in campagna elettorale si sprechino gli appelli al voto e i tentativi (spesso vani) di riportare la politica tra la gente. La politica è una cosa seria, ma non tutti gli amministratori di Salerno sembrano averlo compreso, tanto che si è verificato anche un caso di auto-voto: Mimmo Ventura, sulla scheda elettorale, ha scritto il proprio nome, forse inconsapevole del ruolo che ricopre in rappresentanza di una parte dei cittadini che gli hanno accordato fiducia. Intanto, c’è chi prova a guardare avanti, restando però ancorato al passato. È il caso del sindaco di Agropoli, Roberto Antonio Mutalipassi, che ha voluto dedicare un pensiero al precedente presidente: «Congratulazioni a Vincenzo Napoli, nuovo presidente della Provincia di Salerno. Sul suo nome c’è stata la convergenza del centrosinistra. Siamo certi che saprà continuare sulla scia del buon lavoro svolto da Franco Alfieri, cogliendo le istanze provenienti dall’intero territorio provinciale». Nuove deleghe, una donna vice? Nel frattempo, Vincenzo Napoli potrebbe rimescolare le carte e rivedere le deleghe assegnate ai consiglieri da Alfieri. Tuttavia, non sarà un processo immediato, poiché per il neo presidente della Provincia le priorità, in questa fase, sono altre. La novità più rilevante potrebbe riguardare il ruolo di vicepresidente: via Guzzo, che fino ad oggi ha ricoperto il ruolo di facente funzioni. Il suo nome è stato contestato da molti, e diversi amministratori, a partire dai socialisti, hanno chiesto di rivedere incarichi e ruoli. Napoli potrebbe quindi puntare su una donna, sia per garantire la parità di genere sia, strategicamente, per evitare polemiche. Il Psi, infatti, ha più volte sollecitato il Pd a essere più generoso, arrivando quasi a elemosinare incarichi di rilievo. In consiglio provinciale, i socialisti hanno Pasquale Sorrentino, ma Napoli non sembra intenzionato a conferirgli un ruolo così importante. Ed è qui che potrebbe entrare in gioco il ruolo di una donna, un’opportunità per placare le polemiche e ripartire con una maggioranza coesa. Sarà la scelta giusta? La rosa delle opzioni, purtroppo, non è molto ampia. Se il sindaco Napoli confermasse la volontà di farsi affiancare da una donna, il ruolo di vicepresidente potrebbe spettare alla consigliera di Eboli, Filomena Rosamilia. Anche questa potrebbe essere una scelta strategica per tentare di ricompattare il Pd in una città dove il partito è fortemente diviso. La consigliera provinciale, infatti, nella sua città si trova in minoranza, nonostante il sindaco sia espressione del Pd. Negli ultimi mesi non sono mancati attacchi alla maggioranza Conte, ma il ruolo di vicepresidente potrebbe rappresentare un’occasione per riunire un partito che oggi si scontra duramente su questioni legate al territorio. Napoli potrebbe definire le sue scelte già nei prossimi giorni.