di Andrea Pellegrino
Si salvano solo le osservazioni presentate dalla Provincia di Salerno. Per il resto, la Giunta comunale ha bocciato le altre istanze presentate all’indomani dell’approvazione della variante al Puc di adeguamento al piano territoriale della provincia di Salerno. Così la nuova colata di cemento è pronta ad invadere la città di Salerno, che rischia di vedersi depredata degli ultimi spazi pubblici e liberi. Come ad esempio l’area di piazza Mazzini, Concordia e Stazione Ferroviaria che dovrebbe essere interessata dal mega progetto di riqualificazione, firmato dall’architetto Benini e presentato dall’Aniem di Pietro Andreozzi. La Giunta comunale, alla presenza di Vincenzo De Luca, ha così bocciato le restanti osservazioni, salvaguardando quelle giunte da Palazzo Sant’Agostino, ed in particolare quella “salva Poste”. Secondo la nuova variante, Rainone che ha acquistato il palazzo delle Poste di via Corso Garibaldi, potrà finalmente, dopo aver perduto i ricorsi al Tar, realizzare il suo albergo ma dovrà cedere un’area gratuitamente al Comune di Salerno. La variante, che ora con molta probabilità approderà anche in aula consiliare, prevede, infatti, il cambio di destinazione d’uso per gli edifici di enti pubblici, considerati standard di servizio. Ma il cambio potrà avvenire solo se il nuovo proprietario conceda un’area di pari valore e quantità al comune di Salerno. Praticamente se Rainone vorrà realizzare i suoi appartamenti dovrà destinare un’altra area o immobile di pari solaio a standard pubblico. Recepita sempre dalla giunta comunale l’osservazione sul rispetto della quota di social housing all’interno delle previsioni complessive circa il numero di vani. A quanto pare pare che il numero di vani sia stato ampliato. Respinte, invece, le osservazioni presentate dal comitato No Crescent, dal Movimento 5 Stelle, da Italia Nostra e dall’ingegnere Paolo Salerno. Non «accoglibile» per il Comune neppure l’osservazione mossa dalla cooperativa edilizia “Forze Armate”.