Sono quattro i comuni della provincia di Salerno chiamati al voto per il rinnovo della classe dirigente: Capaccio Paestum, Castelnuovo di Conza, Ispani e Sant’Angelo a Fasanella. A Capaccio Paestum, si torna alle urne a un anno dalla precedente tornata elettorale, dopo lo scioglimento del Comune in seguito alle dimissioni del sindaco, coinvolto in un’inchiesta della Procura di Salerno. Nel consiglio comunale, con Gaetano Paolino candidato sindaco, figurano alcuni consiglieri uscenti: Igor Ciliberti, Gianfranco Masiello (dimessosi a dicembre 2024) e Angelo Merola, in campo con la lista Capaccio Paestum nel Cuore. Anche Giovanni Cirone e Gianmarco Scairati, uscenti, sono oggi candidati con Capaccio Paestum Sostenibile e Solidale. Il numero maggiore di consiglieri uscenti si registra nella civica Capaccio Paestum Nuovi Orizzonti, che vede tra i candidati Pasquale Accarino, Maria Rosaria Giuliano, Antonio Mastrandrea e il presidente del consiglio uscente Angelo Quaglia. Nella lista Paolino Sindaco figurano Antonio Agresti e Luca Sabatella. Nel frattempo, nei piccoli comuni al voto si registra un boom di liste farlocche. Tra i candidati, infatti, figurano appartenenti alle forze dell’ordine e, in particolare, militari, tutti non residenti nei comuni. Tuttavia, essendo centri con meno di mille abitanti, la legge lo consente. L’obiettivo di queste candidature sarebbe quello di ottenere un mese di aspettativa retribuita, dunque a casa e pagati, ma senza alcun impegno elettorale. Castelnuovo di Conza. Si registra un record assoluto di candidati alla carica di sindaco, con ben 13 aspiranti primi cittadini dopo la scomparsa del sindaco Francesco Di Geronimo. Tra le liste in corsa troviamo “Uniti per Castelnuovo”, guidata dall’attuale facente funzioni Onorato Francione, e “Prosperità per Castelnuovo”, con Giulio D’Elia, leader dell’opposizione. Accanto a queste, spiccano numerose liste definite farlocche: “Movimento Democrazia Sociale” con Villano Francesco; “Uniti per Cambiare” con Merola Pasquale; “Per il Cambiamento” con Andriani Antonio; “Progetto Popolare” con Di Michele Salvatore; “Insieme” con Ribello Claudio; “Italexit” con Walter Tomasso; “+ Verde” con Claudio D’Alieso; “L’Alternativa Civica” con Almavera Valerio; “Diamo L’Esempio” con Luongo Francesco; “Destra Sociale” con De Blasio Guido Luca; e “Siamo Castelnuovo” con Monaco Vincenzo. Ispani. Qui i candidati alla carica di sindaco sono due: Gianfranco Ionnito, che si presenta con la lista “RinascIspani”, e Franco Fragomeno, con la lista “Conosciamo il futuro”. A queste si aggiungono altre otto liste, composte prevalentemente da personale delle forze dell’ordine. Sant’Angelo a Fasanella. In questo piccolo comune di 500 abitanti si contano ben 14 liste. L’unica candidatura considerata seria è quella di Bruno Tierno, 24 anni, già consigliere di opposizione e tra i firmatari della sfiducia al precedente sindaco Gaspare Salamone. Tra le altre liste figura il “Movimento Rinascimento Cilento”, con candidato sindaco Francesco Avolio, già candidato alle regionali del 2020. Avolio è affiancato dall’avvocato Anna Battaglia, consigliera comunale di Rinascimento Cilento a Magliano Vetere. Con la presentazione della lista a Sant’Angelo a Fasanella, il movimento punta a radicarsi ulteriormente nel territorio. La presenza di così tante liste farlocche è possibile dal momento in cui nei piccoli comuni non è necessario raccogliere le firme per procedere con la candidatura. Dunque, i militari colgono queste occasioni per non lavorare ma avere comunque la retribuzione mensile. Una pratica che, forse, andrebbe rivista considerato l’inganno e il mancato rispetto di un territorio. Oggi la presenza così massiccia di militari candidati nei piccoli comuni al voto rischia di allontanare ulteriormente i giovani dal mondo della politica.





