di Monica De Santis
Seconda giornata di proteste dei tir contro il caro-carburante, che rischia di penalizzare fortemente il settore dell’autotrasporto. Seconda giornata di protesta che questa volta ha visto conducenti dei tir non solo bloccare l’autostrada all’altezza di Nocera, ma anche nei pressi San Mango Piemonte e poi Castel San Giorgio ed altri comuni del salernitano. Una protesta, che sta toccando tutte le città italiane, mettendo in grande difficoltà la circolazione stradale, con lunghe code sia sulle autostrade che sulle strade cittadine. Una iniziativa pacifica, quella messa in atto martedì e ieri, ma che secondo i partecipanti potrebbe alzarsi di livello fino al blocco della fornitura di beni e servizi in tutto il Paese, se le loro richieste non dovessero venire accolte. Decine e decine di mezzi pesanti da martedì stanno invadendo le corsi di autostrade e tangenziali, “blocchi mobili”, imposti e poi rimossi, ma che hanno comunque causato rallentamenti e disagi sulla A1, mentre sulla A30 all’altezza della barriera di Mercato San Severino altri blocchi sono stati effettuati in maniera permanente, causando ancora più disagi agli automobilisti. “I costi sono cosi’ elevati che viaggiare e’ diventato troppo oneroso e cosi’ abbiamo deciso di fermare i mezzi” spiegano i manifestanti che annunciano che la protesta non si fermerà fino a quando il Governo non deciderà di ascoltare le loro richieste.