Erika Noschese
La delocalizzazione del porto commerciale di Salerno è utopia. A dichiararlo, senza mezzi termini, i sindacalisti salernitani. Ad opporsi fermamente è il sindacalista della Filt Cgil, Enzo D’Agostino che parla di progetto inaccettabile: «Il progetto della delocalizzazione è assolutamente inaccettabile: delocalizzare il porto sarebbe una cosa assurda. Se dobbiamo dare conto al problema del traffico a Salerno e sulla base di ciò spostare il porto e costruirne uno ex novo, si commetterebbe un errore». La problematica del viadotto Gatto sussiste, sottolinea pero D’Agostino che parla di problema di manutezione. «Occorrerebbe lo stanziamento di fondi da parte della Regione e gli stanziamenti per investimenti come il dragaggio e la porta ovest per il periodo 2017/2020 già sono stati effettuati. Il buon Cammarota non conosce le dinamiche che ci sono attualmente nel porto, gli investimenti che hanno fatto gli imprenditori». Per la Filt Cgil, delocalizzare significherebbe una perdita enorme per Salerno: «Il porto è ad oggi l’unico elemento di potere economico della città. L’unica struttura che non ha avvertito una crisi economica dilagante che dura da un decennio è proprio il porto, che ha visto incrementare in questo periodo del 49% le merci in transito, relativamente a contenitori e merci solide. Non è assolutamente il caso di delocalizzare il porto», chiosa infine il sindacalista. Parla, invece, di «progetto fantasioso» Antonello Guerrazzo della Uil Trasporti, secondo cui, almeno per il momento, non sarebbero state sollevate proposte concrete: «Per quanto mi riguarda, non credo che ci sia una proposta concreta che possa oggettivamente quantificare quanto serva a livello economico per la costruzione di un nuovo porto. Per noi che lavoriamo in ambito portuale non cambierebbe nulla la delocalizzazione, visto che si tratta semplicemente dello spostamento di un’opera già in funzione. Affermazioni del genere, che hanno solo un fine speculativo, allo scopo di farsi un po’ di campagna elettorale, non so che valenza abbiano e rischiano anche di danneggiare quelle poche attività positive che vengono sviluppate nel porto commerciale oggi – ha poi aggiunto l’esponente della Uil Trasporti – Poi se c’è qualcuno che abbia oggettivamente tali disponibilità economiche e che esprima una progettualità concreta in tal senso, ben venga». A parlare di “possibili risultati positivi” è invece Enzo Monetta della Cisl Salerno anche se, a suo dire, bisognerebbe compiere le opportune valutazioni. «Indubbiamente, adesso il viadotto Gatto – soprattutto a livello di traffico veicolare – è oggettivamente abbastanza ingolfato. Una volta entrato in funzione il tunnel di Porta Ovest sicuramente ci potrebbe essere una buon contributo al problema infrastrutturale», ha dichiarato Monetta che punta l’attenzione sul sovraffollamento di merci della struttura, quindi «sarebbe opportuno specializzare il Porto in alcune attività che tutelino anche e soprattutto le maestranze locali». Per la Cisl Salerno, costruire un nuovo porto non sarebbe semplice ma, anzi, ci sarebbe un problema non solo infrastrutturale, legato alla riconversione dell’attuale porto commerciale in turistico, poi sarebbe complesso anche mantenere le attività ad oggi in funzione. «Sono un po’ scettico relativamente all’operazione di delocalizzazione soprattutto dal punto di vista economico: è difficile approntare un progetto così articolato vista anche la scarsità di fondi a disposizione degli enti pubblici», ha dichiarato infine.