Brigida Vicinanza
Il rischio è quello di trasformare lo specchio d’acqua antistante il porticciolo di Partena della zona orientale da pubblico a privato. La cooperativa che da anni era presente proprio al porticciolo adesso “ottengono” anche lo specchio d’acqua antistante, con affidamento diretto e senza un bando di gara di evidenza pubblica. Questa è la “denuncia” da parte dell’associazione Italia Nostra e del gruppo “Figli delle Chiancarelle” che adesso hanno chiesto a Palazzo di Città di poter accedere agli atti del caso, per poter capire il progetto e se e quando la cooperativa “Diporto Pastena 94” prenderà proprio quella parte di mare fino ad oggi “libera” a tutti e per farne cosa. Il pericolo di una “privatizzazione” degli ormeggi e dell’accesso in acqua è a quanto pare più che un’idea astratta. La concessione è stata data insomma alla cooperativa che gestisce già l’arenile, si tratta di un gruppo di persone che utilizzano il porticciolo da anni ma che purtroppo hanno trasformato tutta la spiaggia in un grande rimessaggio. “Una situazione sotto gli occhi di tutti – hanno sottolineato alcuni residenti, ma anche i componenti delle associazioni – ora con la concessione anche dello specchio d’acqua, per ben 6 anni, si presume si dovranno installare delle strutture fisse di cui non si sa nulla. Per questo è stata fatta richiesta di accesso agli atti. Inoltre presumiamo non sarà più possibile utilizzare l’approdo liberamente. Ci saranno recinzioni, sarà interdetto l’attracco, la discesa e la risalita delle barche? Tutte domande a cui vorremmo risposte chiare e celeri”. Una questione, quella del porticciolo della zona orientale che pare non dare pace a residenti e cittadini salernitani. Adesso i dubbi iniziano ad aumentare, soprattutto se l’area diventerà completamente privata a addirittura chiusa all’accesso di tutti. Ma le due associazioni (Italia Nostra e Figli delle Chiancarelle) da sempre attive sul territorio salernitano vogliono vederci chiaro, sperando che possano trarre qualcosa di utile, soprattutto a difesa di un bene comune come il mare e le spiagge salernitane. Ed è proprio questa la richiesta inoltrata a Palazzo di Città, a cui si spera venga data subito una risposta, ovvero di poter accedere agli atti, visto che sono stati “nascosti” fino ad ora, per informare la cittadinanza e poter agire di conseguenza, a difesa di quella piccola “oasi” che si trova nella zona orientale e che spesso non viene valorizzata