Il trasporto scolastico effettuato dalle aziende di trasporto private del territorio salernitano è a rischio. E’ questo uno dei tanti allarmi lanciati dalle ditte private facenti capo ad Anav e non che, ieri pomeriggio, si sono incontrate presso la sede di Confindustria Salerno insieme ai sindacati, per discutere delle problematiche riguardanti il settore. Problematiche che derivano dalla mancata erogazione delle risorse sia da parte della Regione Campania che della Provincia di Salerno. Non vedono un euro da tempo immemore (stanno ancora attendendo i corrispettivi di settembre e ottobre) e le imprese non sanno come corrispondere gli emolumenti e le tredicesime ai propri lavoratori. A far storcere il naso è la disparità di trattamento tra pubblico e privato: la Regione ha anticipato ad Eav 10 milioni di euro, mentre la Provincia di Salerno ha effettuato, in favore del Cstp, una anticipazione di cassa di oltre tre milioni di euro. E i privati sono ancora alla finestra in attesa che arrivino i corrispettivi almeno del mese di settembre (che consentirebbero di coprire almeno il pagamento delle tredicesime). Ad oggi sono 120 i giorni di attesa (su 60 previsti dalla legge come forbice di tolleranza). Circa 600 sono, complessivamente per il territorio salernitano, i dipendenti che rischiano di trascorrere il Natale senza lo stipendio. 1000 in totale per quanto riguarda l’intero settore regionale. E pensare che tempo addietro qualcuno aveva anche azzardato un occhio di riguardo della Provincia di Salerno nei confronti del destino delle ditte private, ma a quanto pare ci si è dovuto ricredere, soprattutto quando, contattato telefonicamente, l’assessore provinciale Luigi Napoli (a cui Anav ha inoltrato una richiesta di incontro 20 giorni fa; incontro che si terrà verso la metà di gennaio) afferma candidamente di aver effettuato una anticipazione di cassa al?Cstp perché «siamo proprietari». Insomma, lo stesso discorso che vale per la Regione ed Eav.
«Non capiamo – dicono i componenti del consiglio direttivo di Anav Campania, Simone Spinosa, Giuseppe Curcio, Gerardo Buonocore e Salvatore Chianello – perché dobbiamo essere trattati come figli di un dio minore. Non vogliamo assistere ad un caso Eav anche in provincia di?Salerno. Ci domandiamo come fare a dover garantire un servizio ormai diventato precario con queste condizioni, con una Regione che ha applicato un taglio del 38%, rispetto al 7% nazionale e con risorse inutilizzate per il comparto trasporti dal 2008 ad oggi che non sappiamo che fine abbiano fatto. Senza parlare della delibera 339 della Provincia di Salerno che con il taglio previsto darà vita ad una riduzione dei servizi e un aumento degli esuberi. Noi chiediamo solo ciò che ci spetta».
Anche i sindacati presenti (Amedeo D’Alessio per la Filt Cgil, Sergio Galdi per la Fit Cisl e Carmine Rubino per la Ugl trasporti) non comprendono cosa stia accadendo: «Le istituzioni stanno distruggendo tanto il pubblico quanto il privato. Quello delle aziende private è un ulteriore grido d’allarme».
Versante Sita: dopo che Vetrella si è tirato fuori, pare che anche gli Enti (le province di Napoli, Salerno e Avellino) abbiano fatto spallucce alla minaccia dell’azienda di lasciare la Campania. L’incontro tra le Province, l’azienda e i sindacati, è in programma il prossimo 15 gennaio.