“I candidati per le primarie di collegio li decide e sceglie la Segreteria Provinciale del Partito Democratico. Nessuno, quindi, pensi di poter avviare una campagna elettorale in perfetta autonomia”. E’ una delle dichiarazioni rilasciate da Nicola Landolfi Segretario Provinciale del Pd, reduce dal successo numerico (e non solo visto che lui votava Bersani), delle primarie del centro sinistra per la scelta del candidato premier. Oramai l’imminente ritorno al voto per le politiche con il vecchio sistema del Porcellum, ad una forza, come il Pd, che vuole aprirsi agli elettori, impone a Salerno, come nel resto del Paese, il ricorso alle Primarie di Collegio. Sempre che ce ne sia il tempo.
E dal quartier generale di Via Manzo, dove domenica sera si è rivisto addirittura il sindaco Vincenzo De Luca , pronto a brindare alla vittoria schiacciante del Segretario Bersani, Nicola Landolfi è alle prese con l’effervescenza che arriva da ogni parte del salernitano. Le elezioni, insomma, non fanno paura. Anzi.
Ed il segretario provinciale del Pd precisa anche i contorni delle Primarie di Collegio: “Sarà la segreteria a stabilire i nomi dei candidati, non ci potranno essere candidature autonome, è bene che questo concetto sia chiaro”.
Ma a chi si rivolge Landolfi? Ai sostenitori della candidatura di Matteo Renzi, usciti con le ossa rotte dal confronto in Provincia di Salerno ? “Non esistono nè Bersaniani nè Renziani”, precisa per smorzare ogni polemica Landolfi, “ma ci sono solo iscritti e militanti del Partito Democratico”.
Una dichiarazione che smorza gli entusiasmi di, primo fra tutti, Paolo Russomando, sindaco di Giffoni Valle Piana, che immaginava di poter convertire i voti ottenuti in Provincia di Salerno per Renzi in consensi sulla sua persona per le Primarie di Collegio. Qualche primo vagito di voglia di primarie era arrivato anche dalla Piana del Sele con l’ex Sindaco del Comune di Bellizzi Mimmo Volpe.
E restando in tema di primarie di Collegio uno dei punti da chiarire è quello che riguarda i parlamentari uscenti ( Fulvio Bonavitacola, Tino Iannuzzi, Guglielmo Vaccaro, Alfonso Andria e Tonino Cuomo). Se dovessero essere messi al riparo dal rischio delle Primarie di Collegio, per gli altri resterebbe poco o nulla. “Le primarie sono per tutti”.