SALERNO – E’ un Angelo Fabiani più rilassato ed anche molto riflessivo quello che parla con noi della Salernitana. La squadra e terza e nonostante qualche critica viaggia spedita verso l’obiettivo stagionale. E non si poteva non parlare del futuro immediato della compagine granata ma anche di quel premio alla carriera di diesse che lo inorgoglisce visto che è un uomo di calcio da tanti anni. Lo ha appena ricevuto qualche giorno fa e per questo premio ha una dedica speciale: «Siamo dei privilegiati in questo mondo del calcio e, dunque, consentimi ad inizio di questa nostra chiacchierata di dedicarlo a persone che sono tanto utili nel sociale e di grande spessore. Mi riferisco ai dottori Giuseppe Conforto, chirurgo oncologo e all’epatologo Salvatore D’Angelo eccellenze salernitane nel loro lavoro che tanto fanno per aiutare chi purtroppo soffre». Pacato, tranquillo ma anche conscio che oltre al calcio ci sono valori che non possono essere disattesi ma che vanno indicati e soprattutto sostenuti perché fanno del bene. E Angelo Fabiani certe cose non le pone in second’ordine. Tutt’altro anche se poi ritorna nel suo mondo, quello del calcio rispondendo alle nostre domande. Fabiani, questa Salernitana è la più forte delle ultime tue gestioni? «Diciamo che siamo sulla buona strada anche se gli attuali venti punti in classifica dopo dodici giornate non sono veritieri perché ci sono squadre che devono recuperare i loro turni di riposo ed anche qualche gara che è stata rinviata per il maltempo- Dunque bisogna aspettare». Facciamo un passo indietro. Spesso Angelo Fabiani è stato messo nel mirino dalla critica dalla tifoseria per qualche scelta non azzeccata. O no? «Non sono assolutamente d’accordo. I tifosi quelli veri hanno sempre apprezzato il mio lavoro perché sono intelligenti e sanno bene che chi non opera non sbaglia. Detto questo sono sempre dell’avviso che la critica si fa sempre a prescindere da tutti e da tutto. C’è chi non vede la partita, magari solo il risultato e parla in un certo modo. Poi ci sono i detrattori per mestiere che lo fanno perché lo devono fare a prescindere da tutto..» Arrabbiato per certe prese di posizione? «Assolutamente no perché questa società ed il sottoscritto stanno facendo davvero il massimo. Eppoi abbiamo visto come questa squadra sia camaleontica, cambia pelle con l’imprevedibiltà del momenti ma riesce sempre ad avere quella lucidità quando serve in una gara». Parliamo di Djuric, l’acquisto più oneroso della gestione Lotito-Mezzaroma. Come mai non riesce ad esplodere?» «Guarda ti rispondo subito. Sul calciatore spesso le squadre avversarie applicano la doppia ed anche la tripla marcatura cercando di ridurre il suo potenziale offensivo. Dunque viene frenato ma credimi questo è un calciatore che lo farei sempre giocare. Poi è chiaro che un allenatore esperto e navigato come Colantuono fa lui le scelte e soprattutto si assume le sue responsabilità. E voglio anche dire che il mister è stato anche l’artefice di una scossa importante ed anche di una crescita che mancava. Dunque quando mi dici che spesso ci sono delle critiche anche per il gioco espresso le ritengo ingiuste. Perché Colantuono sa il fatto suo e con la sua esperienza si potrà andare avanti sempre con grande determinazione». Fabiani che differenza c’è tra quel campionato vinto nel 2008 e quello attuale? «Diciamo che quello lo abbiamo vinto e questo va ancora giocato tutto visto che siamo solo all’inizio». Ora la Salernitana si fermerà per ben venti giorni. Uno stop lungo per le nazionali e per il torneo di B a 19 squadre che potrebbe forse anche nuocere alla squadra in un momento in cui la stessa sta davvero bruciando le tappe con venti punti in classifica e terzo posto consolidato: «A questa tua domanda -conclude Angelo Fabiani- ti risponderò solo dopo la gara contro il Cittadella».
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