di Monica De Santis
“Affidiamo al Signore e a San Matteo, cinque che vorrei condividere con tutti voi”. Monsignor Bellandi, nel giorno dell’alzata del Panno di San Matteo, funzione che si è tenuta prima all’interno della Cattedrale con la Santa Messa celebrata da don Michele Pecoraro e poi con la breve processione del panno dalla Cripta fino al Quadriportico, esprime, dunque, cinque desideri, uno più importante dell’altro, uno più significativo dell’altro.
Cinque desideri che non sono solo i suoi, ma appartengono a tutti gli uomini e le donne di fede. E così il Vescovo di Salerno inizia parlando di pace “Affinchè possa essere presto ricreata presto in Ucraina e negli altri paesi martoriati, in quella che Papa Francesco chiama la terza guerra mondiale diffusa, e penso ai tanti Stati dell’Africa che nessuno menziona, nessun giornale, nessun organo di stampa menziona”. Poi come secondo desiderio c’è la fine della pandemia… “Che possa essere finalmente vinta e permettere una ripresa sociale, economica ed educativa a beneficio di tutti, soprattutto dei più poveri, di coloro che hanno più sofferto questi anni di grave emergenza”.
Poi arriva il terzo desiderio, lungamente applaudito in segno di approvazione dai tanti che hanno partecipato alla funzione… “Ma forse è chiedere troppo” dice Bellandi, prima di proseguire. “Che le forze politiche possano servire davvero il bene comune e non semplicemente gli interessi di parte, c’è bisogno di politici che abbiano a cuore il destino di tutti, anche della parte avversa perché tutti siamo sulla stessa barca, come dice il Santo Padre”.
Un quarto desiderio che vengano combattuti altri virus letali come quelli della disperazione, del nichilismo, dell’indifferenza, della violenza, della ricerca del potere ad ogni costo”. Poi l’ultimo desiderio… “Che le comunità cristiane, possano, come indicazione del Santo Padre, possano intraprendere un vero cammino sinodale, fatto di dialogo, di stima e di missionarietà”. Sul finale l’annuncio che sarà Monsignor Tommaso Caputo prelato di Pompei a celebrare il solenne pontificale nel giorno di San Matteo.