di Pina Ferro
“Arriva il primo riscontro istituzionale ai fatti da me sollevati con una interrogazione parlamentare, il 9 giugno scorso, sul caso Eboli”. A sostenerlo è Federico Conte, deputato di Liberi e Uguali commentanto quanto emerso dall’audizione del prefetto Russo in commissione antimafia in merito alla vicenda che ha portato all’arresto del sindaco Massimo Cariello. Il prefetto di Salerno, Francesco Russo, in audizione presso la Commissione parlamentare antimafia, analizzando il fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle diverse aree territoriali della provincia di Salerni, vi ha incluso, insieme a Scafati e Pagani, anche Eboli, e ha sottolineato, in particolare, l’incidenza del deficit di legalità nella conduzione degli uffici, indicando come esempio la recente inchiesta giudiziaria sull’amministrazione comunale di Eboli”. “Si conferma, così, anche in sede amministrativa, la validità e la necessità del mio atto di sindacato ispettivo, dovuto ad un’analisi oggettiva dei fatti, che segnala un problema reale per la nostra comunità. E tempo di scelte coraggiose, le forze politiche tutte, nazionali e locali, riassumano il loro ruolo per un cambiamento radicale, non ci si divida su posizioni affannose e di appartenenza. Il castello è crollato, serve una scelta, non una difesa sterile, perché la parte migliore di Eboli, che c’è ed è tanta, assuma la guida per portare la città fuori dalla crisi, prendendo atto che essa è insieme morale, economica e sociale”, aggiunge. Intanto, cresce l’attesa per l’udienza dinanzi ai giudici del tribunale del Riesame in proggramma il prossimo 29 ottebre. I giudici poi decideranno nelle ore successive il termine dell’udienza.