Crescono il gettito delle tasse portuali e l’incasso dei canoni demaniali per i porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia. Il 30 aprile scorso il Comitato di gestione dell’Autorità di Sistema Portuale (AdSP) del Mar Tirreno Centrale ha approvato il bilancio consuntivo per l’esercizio 2023, che si chiude con un avanzo finanziario di parte corrente di 17 milioni di euro, un disavanzo in conto capitale di 23 milioni (dovuto agli investimenti con fondi propri), per un disavanzo complessivo di 6 milioni, di cui si fa fronte con gli avanzi di amministrazione degli anni precedenti. Il conto economico registra un utile netto di 5 milioni e si registra una consistenza finale di cassa di 448 milioni. Il consuntivo 2023 dell’AdSP tirrenica registra un gettito di tasse portuali di circa 17 milioni, in crescita dell’1 per cento sul 2023. I canoni demaniali hanno subito un incremento consistente, pari a circa 4 milioni circa di incasso in più sul 2023, principalmente dovuto all’indice di rivalutazione Istat, fissato per il 2023 al 25 per cento circa. Un bilancio che tiene conto anche del record storico di traffico dei passeggeri. Nel 2023 sulle banchine dei porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia sono transitate 8,36 milioni di persone, in crescita del 9,1 per cento sul 2022, il numero più alto mai registrato. Di questi 8,36 milioni, 1,73 milioni sono crocieristi, in crescita del 43,2 per cento sul 2022. Per quanto riguarda l’andamento generale del traffico, grossomodo in linea con il traffico portuale nazionale, nel 2023 i porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia hanno movimentato complessivamente di circa 31 milioni di tonnellate merce, in calo del 3,5 per cento. «Il 2023 è stato un anno eccezionale», afferma il presidente dell’AdSP del Tirreno Centrale, Andrea Annunziata. «La crescita dei passeggeri è stata da record e il traffico generale tiene, nonostante la congiuntura economica internazionale. Risultati frutto del buon lavoro in sinergia tra l’Autorità di Sistema Portuale, gli imprenditori, i lavoratori portuali e il tessuto economico del territorio. Ma non dobbiamo adagiarci sugli allori. I prossimi anni saranno un po’ particolari, fondamentali per ultimare gli investimenti europei del PNRR, che ci permetteranno di sviluppare ulteriormente le infrastrutture dei porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia, aumentando la produttività, tutelando l’ambiente e garantendo la sicurezza. Stiamo parlando di oltre 600 milioni di euro, senza contare i fondi regionali e quelli nazionali complementari. Risorse importantissime. Il cluster marittimo campano dovrà continuare a lavorare sul solco della collaborazione imprenditoriale e della sinergia istituzionale, al fine di ammodernare e mantenere competitive le infrastrutture portuali della Campania». Il consuntivo 2023 approvato dal Comitato di gestione dell’AdSP tirrenica è conforme alle limitazioni di spesa introdotte con la Legge finanziaria 2020 art. 1 Comma 591, che pone un vincolo di spesa sul totale spese per servizi: per il disposto dell’art. 1 Comma 594 della legge 27 dicembre 2019, n. 160 l’onere complessivo per il 2023 da versare al bilancio dello stato è stato pari ad euro 876.114,80. Un bilancio gravato dall’Ires sui canoni demaniali, tenendo conto che i canoni demaniali sono, per presunzione relativa, imponibili al 50 per cento. Fattore che ha pesato per 3,6 milioni tra saldo 2022 e acconto 2023. Allo stato attuale la gestione complessiva dell’ente è onerata per circa 5 milioni da pagamenti allo Stato a causa del versamento dei tagli sui consumi, dell’Ires e, infine, dell’Irap sul monte retribuzioni. Tra le uscite si registrano i contributi alle Compagnie portuali per minori giornate lavorate: 665 mila euro alla Compagnia Unica Lavoratori Portuali (Culp) di Napoli 189 mila euro per la Culp di Salerno. Infine, per quanto riguarda la gestione in conto capitale, si registra l’attribuzione all’AdSP di finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), fondo complementare di cui incassati nel 2023 per la terza tranche circa 81 milioni, mentre l’importo già incassato nel 2021 e nel 2022 è pari a 159 milioni. L’avanzo di amministrazione finale per il 2023 ammonta a 106 milioni, su cui vigono vincoli all’utilizzazione per complessivi 70 milioni, con un avanzo disponibile di 35 milioni.
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