Porta Ovest, Bicchielli: Il Costone dell’Oliviero ha subito diversi smottamenti negli anni - Le Cronache
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Porta Ovest, Bicchielli: Il Costone dell’Oliviero ha subito diversi smottamenti negli anni

Porta Ovest, Bicchielli: Il Costone dell’Oliviero ha subito diversi smottamenti negli anni

Su Porta Ovest è necessario un riesame di tutta la rete infrastrutturale. Questa, in sintesi, la richiesta dell’onorevole Pino Bicchielli, vice presidente di Noi Moderati alla Camera dei Deputati, membro della commissione Difesa e della commissione Antimafia che ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro della cultura, al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica alla luce delle tante problematiche che si sono riscontrate in questi anni. “Porta Ovest potrebbe essere un’infrastruttura fondamentale per la città di Salerno Ma allo stato attuale è necessario non solo accelerare i tempi dell’apertura ma garantire la massima sicurezza ai cittadini del capoluogo di provincia e a tutte le persone che percorreranno la galleria”, ha dichiarato l’onorevole Bicchielli. “Porta Ovest è stata presentata come la soluzione ad uno dei più grandi problemi che attanagliano Salerno, la viabilità ed effettivamente potrebbe essere così se non ci trovassimo di fronte ad un’amministrazione comunale incapace di avviare seriamente opere strategiche per il territorio. Il governo nazionale farà, come sempre, la sua parte”, ha aggiunto il vice presidente di Noi Moderati. Nella sua interrogazione, il deputato salernitano ha ricordato che colpita da una disastrosa alluvione nel 1954, con circa 300 tra vittime e dispersi, oltre a numerosi successivi fenomeni di sovralluvionamento delle aree urbane pianeggianti e frane da scorrimento- colata detritica;
già prima dell’avvio del cantiere il progetto non risulta aver avuto un percorso lineare: dalla variazione in sede di appalto, all’estromissione dell’impresa aggiudicataria a seguito di indagini dell’antimafia, con conseguente sequestro e messa in vendita del cantiere, e successiva cessione con contratto di affitto di ramo d’azienda; il crollo della volta di una galleria ha causato l’avvio di indagini che hanno portato al rinvio a giudizio di 21 persone. Di fatti, il costone dell’Olivieri, nel quale sono scavati i due tunnel, ha subito diversi smottamenti per la natura geologica che gli assegna il rischio frane e l’ultima frana del febbraio 2021 ha interessato un’area già messa in sicurezza solo pochi anni prima, mentre si sono registrate crepe e fessurazioni in numerosi fabbricati del quartiere Canalone e dell’area posta al di sotto del viadotto Gatto, fortemente contestato dai residenti preoccupati per la stabilità dell’opera. A distanza di tre mesi dalla frana citata, lungo la SS18 Salerno-Vietri, si è verificata una fuoriuscita di acqua dal marciapiede con cedimento della sede stradale e secondo quanto emerso dall’esito di una perizia eseguita da due tecnici si registra una situazione non tranquilla a causa dello stato di deterioramento della struttura stradale per la presenza di fessure, proprio in corrispondenza del cedimento, forse conseguenti anche a incremento delle spinte a tergo del muro di sostegno. “Nel mese di ottobre del 2022, un’intera palazzina a tre piani lungo via Ligea, è stata evacuata e transennata per la presenza di fessurazioni profonde e crepe tali da indurre a temere un rischio crollo – ha scritto l’onorevole Bicchielli nella sua interrogazione – Nell’anno 2019, la società di gestione della A/3 ha chiesto il risarcimento di 1 milione di euro per danni subiti dalle fondazioni del ponte cosiddetto dell’Olivieri; altre notizie riferiscono di accertamenti congiunti tra Autorità portuale, regione Campania, A/3, Anas, Ferrovie dello Stato e altri enti per la verifica della tenuta del costone”. Inoltre, è emersa la presenza di due aree interessate da «deformazioni gravitative profonde di versante», e di accertamenti per altri viadotti; i lavori di consolidamento hanno anche interessato l’area di San Leo, posta immediatamente al di sopra del centro storico, che custodisce il patrimonio storico e artistico di Salerno. “L’opera risulta essere fortemente contestata dai residenti per l’invasività ed il forte impatto a carico del territorio, dell’ambiente e della salute dei cittadini, in termini di inquinamento atmosferico, rilascio di fumi e polveri sottili – ha aggiunto il vice presidente di Noi Moderati – Sono stati avanzati dubbi non anche sulla sua utilità, essendo il porto escluso dalla linea ferroviaria TEN-T Europea Helsinki-Palermo”. Da qui la richiesta di un riesame di tutta la rete infrastrutturale dell’area portuale, con particolare attenzione al cantiere di Porta Ovest, per verificare la tenuta delle strutture; è necessario considerare anche i potenziali rischi idrogeologici per la popolazione e l’impatto ambientale, nonché la preoccupazione dei cittadini sugli aspetti attinenti alla salute e al territorio e quali iniziative urgenti, per quanto di competenza, si intendano assumere con riferimento alle opere in corso, a quelle progettate, ai danni arrecati e potenziali ai beni storici e culturali presenti nelle aree interessate dai lavori, anche in relazione ai procedimenti giudiziari pendenti.

1 Commento

    Lasciano l’amaro in bocca gli interventi dell’on. Bicchielli e del sig. Malangone.
    Dopo la poca avveduta decisione di 60 anni fa di potenziare il porto commerciale lasciandolo nell’attuale area – poco idonea e priva di margini di futura crescita – da nessun versante politico/decisionale é stata presa in considerazione la necessità che occorrevano a corredo idonee ed efficaci infrastrutture di mobilità a terra, sia per trasporti su gomma che su ferro. Per questi in particolare si è continuato a tergiversare, ignorando quali fossero e quali sviluppi avrebbero avuto i trasporti ferroviari a servizio della portualità. Altrove (Trieste, Genova, Ravenna, ecc.) sono stati più avveduti.
    Ora si recrimina che Salerno col suo scalo commerciale resta escluso dalla linea ferroviaria europea TEN-T Helsinki-Palermo.
    Costretti a vedere ancora TIR e grossi autoveicoli arrancare per le rampe del Viadotto Gatto oppure (speriamo di no) creare pericolose “camere a gas” sotto le volte della Porta Ovest, non ci resta che addebitare la gravità di tale situazione a quanti a suo tempo ignorarono il progetto di realizzare un doppio tunnel stradale e ferroviario, per collegare il porto con l’agro nocerino-sarnese, dove sarebbe stato molto più agevole e razionale allacciarsi con i rispettivi corridoi tirrenici, verso nord e verso sud.

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