Pontecagnano, un nuovo Parco Verdiana? - Le Cronache
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Pontecagnano, un nuovo Parco Verdiana?

Pontecagnano, un nuovo Parco Verdiana?

di Michelangelo Russo

 

Su internet, cliccando sulla voce Spineta Apartments, appare il rendering del complesso in costruzione dei palazzoni che stanno sorgendo sulle rive del Picentino, lato Pontecagnano. L’annuncio è graficamente suggestivo e modernamente pubblicizzato. Sotto la ricostruzione digitale del complesso, un annuncio con un orologio in movimento segna le ore che distaccano ancora la presentazione in forma ufficiale del colossale progetto. Un po’, insomma, come si fa con l’annuncio dei grandi eventi in televisione, creando artatamente la suspense per i grandi eventi. In attesa di gioire per un Natale che arriverà tra nove giorni esatti (quasi una novena dell’Avvento), ci si può crogiolare nella gioia della vista di un grande grattapone di cemento quale dovrebbe essere il nascituro. Il gusto estetico è un po’ quello nazional popolare del celebre Serpentone del Corviale, all’estrema periferia di Roma. In verità, un tocco di seduzione come quello delle Vele di Secondigliano (i palazzi dove si è girato Gomorra) ci sta pure, e non poco. Il palazzone ha le dimensioni di una mezza collinetta alta nove piani. Ed è solo uno dei lotti futuri, si badi. Sono previsti centinaia di appartamenti. Per carità, c’è spazio per un po’ di verde e qualche capannone di servizi pubblici. Ma se è per questo, le Vele di Secondigliano lo spazio davanti lo hanno sempre avuto. Spineta Apartments è più fortunata. Non è sperduta, come le Vele, nella terra di nessuno della periferia. Al contrario, sta in zona centrale di Pontecagnano, nella trafficatissima via Budetti. Ma qui sta il problema. Via Budetti è un lungo budello stretto, già sovraccarico di traffico quotidiano. Quando saranno realizzati i futuri 700 appartamenti, il traffico si muoverà in un collo di bottiglia. Proprio per evitare questo il P.U.A (Piano Urbanistico Attuativo) in vigore prevede che la costruzione dei palazzi proceda contemporaneamente al miglioramento dell’asse viario. In primis, con la costruzione di un nuovo ponte sul fiume Picentino che unisca la lottizzazione in corso alla sponda salernitana e alla tangenziale. Della costruzione di questo ponte (del costo di diversi milioni di euro) si è fatto carico il Comune. Che però non ha un soldo per farlo, non ha il finanziamento pubblico, non ha fatto alcun accordo con Salerno al fine di coordinare gli strumenti urbanistici. Insomma, non può né legalmente né finanziariamente fare il Ponte. Tant’è che il Sindaco pubblicamente ha detto (c’è il video ufficiale!) che il Ponte sta nel “libro dei sogni”. Ora, com’è che la lottizzazione avanza?? Senza la possibilità fisica e materiale di fare il ponte, il P.U.A è assolutamente inefficace giuridicamente. Sicché la lottizzazione approvata è illecitamente concessa. Insomma, è abusiva. E non può essere nemmeno sanata con una concessione in sanatoria, come sostiene unanimemente la Cassazione. Ed è del tutto illegittima, come dice il Consiglio di Stato. In un recente articolo abbiamo citato tutte le sentenze. Detto ciò, è opportuno citare uno scandalo edilizio di 17 anni fa, il Parco Verdiana. Fu una enorme lottizzazione abusiva realizzata lungo la Nazionale in territorio di Montecorvino Pugliano. Avvisaglie ve ne erano state, più d’una, sull’illegittimità dell’intervento. Poi arrivarono i sequestri della Magistratura quando molti palazzi erano stati già costruiti e venduti. Vi furono condanna, ma soprattutto la confisca di tutti i palazzi. E iniziò il calvario di quei disgraziati che avevano acquistato già gli appartamenti, che persero tutto. Dopo 17 anni molti di quelli non hanno ancora le case. Questo per dire che una forte responsabilità ha l’Amministrazione di Pontecagnano. Deve chiarire questa faccenda del Ponte pubblicamente. Per evitare che il possibile intervento della Magistratura danneggi gli inconsapevoli acquirenti di case che un domani potrebbero essere qualificate come oggetto di lottizzazione abusiva. Che è un reato micidiale, perché, come abbiamo detto, porta all’inevitabile confisca giudiziaria di tutto il complesso, senza alcuna possibile speranza alternativa.