Brigida Vicinanza
«Come medico e come padre sono un sostenitore delle vaccinazioni obbligatorie ma non nascondo di aver vissuto quei due o tre giorni post vaccino con una certa ansia». Si discosta leggermente dall’idea dei vaccini “assoluti”, l’esponente di Fratelli d’Italia Antonio Roscia che esprime la sua idea da medico ma soprattutto da papà. Quella dei vaccini obbligatori rimane un argomento “scottante” tra la politica e soprattutto tra i medici che portano avanti la battaglia per la salute pubblica. «La possibilità remota di complicanze esisteva ed esiste e, certamente, il beneficio sopravanza i rischi ma tranquillo non lo ero. Non appartengo alla schiera dei complottisti da vaccino – ha continuato Roscia – ma non sono nemmeno un fautore delle ipervaccinazioni, di quelli che fanno tutte le vaccinazioni possibili e immaginabili. La vaccinazione agisce stimolando il sistema immunitario e non sempre una stimolazione eccessiva del sistema immunitario porta vantaggi, per cui sono favorevole a quelle necessarie ed obbligatorie, lo sono molto meno sulle altre la cui prescrizione dipende da caso a caso. E comunque non deve cessare la vigilanza sui prodotti che inoculiamo ai nostri bambini: quello resta un dovere». Il parere dei medici però è un filo che viaggia parallelamente a quello della politica. Proprio perché i “tecnici” del mestiere vorrebbero che le due cose non si incontrassero mai. Di questa idea rimane il ginecologo salernitano Mario Polichetti, medico del Ruggi, che prova a consigliare ai neo-genitori sempre per il bene futuro del neonato: «Non deve diventare una battaglia politica – ha dichiarato Polichetti – ma deve essere una cosa improntata sull’interesse dei cittadini. I leader chiamano i propri “affiliati” ad esprimersi, ma non deve essere così. Per trattare un argomento così serio bisogna sedersi attorno ad un Tavolo con degli esperti e trattare la cosa con medici e studiosi affinchè si possano tracciare le linee guida su come agire, quando si fanno queste cose si portano dati e casistiche specifiche e si approfondisce». Poi Polichetti ha continuato: «La verità come sempre è nel mezzo, ci sono vaccini che sono indispensabili. Bisogna però limitare l’azione di chi fa business per evitare speculazioni. Ma non può essere la politica locale a suggerire il da farsi, bisogna arrivare ad una soluzione condivisa e condivisibile – ha concluso il ginecologo – per i vaccini sono assolutamente favorevole, con i pronto soccorso e gli ospedali che ci ritroviamo è molto meglio la prevenzione che la cura in strutture fatiscenti e improponibili». «Assolutamente favorevole». E’ il parere della pediatra Marcella Russomando, in merito alla questione dei vaccini obbligatori nelle scuole. «A 360 gradi “si vax” – ha aggiunto la dottoressa Russomando – ho iniziato a lavorare in un’epoca in cui si vedevano anche i morti per morbillo». Dunque, per la pediatra, vaccini obbligatori per tutelare la salute dei bambini ed evitare, dunque, eventuali conseguenze per i nostri figli. A dirsi assolutamente favorevole anche il pediatra Sergio De Vita: «Io sono senz’altro favorevole ai vaccini obbligatori», ha detto il dottore salernitano. E sulla querelle che sta spaccando il mondo politico tra si vax e no vax ha dichiarato: «Non dovrebbe essere un fatto politico una cosa del genere. La salute dei bambini va al di là del fatto politico».
PARERE DELL’ ESPERTO / – – – – /
Tanti di noi vivono l’esperienza dolorosa del cancro: alcuni amici sono andati via così, in poco tempo, alcuni familiari, molti conoscenti. “Ma a quando un vaccino, una cura, metterà fine a questo strazio epocale, quando?…” Fino a cinquant’anni fa molti genitori piangevano bambini morti in tenerissima età, per quella brutta febbre, per quella dannata tosse, per quel taglio sulla mano! E quanti “storpi” abbiamo accudito in famiglia nelle precedenti generazioni: un dolore ancora scolpito nei ricordi! Oggi protegggiamo i nostri piccoli dalle punture di zanzara, dalle correnti di aria fresca; diamo qualsiasi cosa per evitare un raffreddore in più; una febbre ci agita… Perchè la salute dei più piccoli è un bene troppo prezioso che tutte le istituzioni devono tutelare. E nessuno può metter in dubbio questo valore, come nessuno può più immaginare di vivere senza l’acqua corrente in casa. Dei tanti bambini di cui mi sono occupata come pediatra, alcuni sono deceduti per incidenti stradali, qualcuno è sopravvissuto a qualche “brutta malattia”. Non ho mai visto finora esiti da vaccinazione; ed i genitori accettano di buon grado questa pratica, superano con la razionalità qualche timore; pochissimi si ostinano per paura: la stessa paura che ha spinto, la scorsa estate, centinaia di persone, in seguito a qualche caso in più di meningite, a lunghe file davanti agli ambulatori per assicurarsi una dose di vaccino, che era stata rifiutata precedentemente. Le istituzioni devono tutelare la salute dei bambini, perché ce lo aspettiamo, perché è loro compito garantire un ambiente sano dove poterli mandare in tranquillità. I vaccini sono l’unico prezioso mezzo che abbiamo. Non rinunciamoci. L’obbligo nasce dall’esigenza di garantire che questo stato di salute pubblica permanga: in un momento in cui si registra qualche diserzione, le difese hanno qualche soldato in meno a vigilare. Fidatevi di chi ha dedicato e dedica la sua vita alla conoscenza, a studiare strategie e mezzi per assicurarci una vita migliore e più lunga. E senza rinvii, perché le vittime sono bambini, e nessuno va perso!
Paola Crisafulli-Pediatra