Pizzo alle imprese, chiesti 220 anni di reclusione - Le Cronache Ultimora
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Pizzo alle imprese, chiesti 220 anni di reclusione

Pizzo alle imprese, chiesti 220 anni di reclusione

Pagani/Scafati/Vesuviani. Chiesti 220 anni di reclusione per le estorsioni agli imprenditori dopo l’accordo tra l clan di Rosario Giugliano ‘o Minorenne di Poggiomarino e quella dei Fezza/De Vivo di Pagani. Gli imputati a giudizio abbreviato davanti al gup del Tribunale di Salerno sono 23, altri hanno scelto il rito ordinario e saranno processati davanti ai giudici di Nocera Inferiore. Mano pesante per Felice Aquino di Boscoreale e Giuseppe D’Auria di Pagani per i quali è stata presentata istanza di 20 anni di reclusione a testa. per Franco Buono di San Marzano sul Sarno chiesti 14 anni, 16 anni per Carlo Cordiano di Pagani; stessa pena per Domenico Galasso di Angri e Giuseppe Nappo di Poggiomarino; 12 anni per Stefano Gambardella di Nocera Inferiore, imprenditore ed ex dirigente della Nocerina Calcio; 10 anni per il paganese Nicola Francese, 16 anni per Diego Pagano di Boscoreale; 10 anni a testa per Nicola Liguori e Alfonso Manzella, alias zuccherino (figlio adottivo del boss pentito Rosario Giugliano) entrambi di Pagani; 6 anni per Tommaso Iervolino di Poggiomarino; 4 anni per il capo cosca d Poggiomarino Rosario Giugliano ora collaboratore di giustizia; 1 anno per Giovanni Orefice sempre di Poggiomarino e sempre collaboratore di giustizia; 7 anni per Carmine Amoruso di Poggiomarino, 6 anni per Marco Amoruso domiciliato a Sarno; 4 anni per Emanuele Amarante di Nocera Inferiore; un anno e mezzo per Raffaele Carrillo di Scafati, 8 anni per Salvatore Casillo di Pagani, 6 anni per Daniele Confessore di Pagani, 4 anni pere Gennaro Cirota di Pagani; 6 anni per Andrea De Vivo e 6 anni per Francesco Fezza entrambi di Pagani. Decide il gup Marilena Albarano del tribunale di Salerno dopo le discussioni dei legali che inizieranno la prossima settimana. Avrebbero taglieggiato imprenditori dell’Agro nocerino in particolare quelli di Fosso Imperatore tra Nocera Inferiore, San Valentino Torino e Scafati ai quali chiedevano “tangenti” dai 4mila ai 70mila euro. Il tutto sotto la regia del pentito Rosario Giugliano ‘o minorenne di Poggiomarino con il supporto della cosca della Lamia di Pagani Fezza/De Vivo e con la complicità secondo la pubblica accusa dell’industriale di Nocera Inferiore Stefano Gambardella (lavora nel campo della plastica e già dirigente della Nocerina Calcio) che avrebbe favorito le consorterie sottoponendo alla loro attenzione gli imprenditori da vessare a Fosso Imperatore. Sono a vario titolo accusati dal pm Elena Guarino di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni, rapine, ricettazione e detenzione e porto illegali di armi, tutti aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose. Il neo melodico Rosario Manzella detto Zuccherino di Pagani e figlio adottivo di Giugliano e Salvatore Tommaso Iervolino di Poggiomarino sarebbero stati gli esattori delle richieste estorsive formulate nei confronti degli industriali di Fosso Imperatore che per la procura sarebbero stati “segnalati” ai clan dal loro “collega” imprenditore originario di Pagani e residente a Nocera Inferiore. Le richieste di pizzo poi si sarebbero estese fino a Scafati presso una nota industria conserviera e nei confronti di un titolare di una ditta funebre costretti a versare 110mila euro (40 e 70mila) nelle mani della consorteria. Ora la richiesta a 220 anni di reclusione. Nel collegio difensivo tra gli altri ci sono Francesco Matrone, Giuseppe Della Monica, Rino Carrara, Antonio Usiello, Teresa Sorrentino e Gregorio Sorrento.