Erika Noschese
Gianni Pittella, capogruppo dei Socialisti e Democratici (S&d) al Parlamento europeo ha deciso di candidarsi alle elezioni politiche del 4 marzo prossimo. Un ritorno in Italia, dunque, spiegato proprio nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella mattina di ieri a Bruxelles, sottolineando la sua intenzione di voler mettere al servizio dello sviluppo del Mezzogiorno le sue competenze e il suo impegno europeista, dopo 19 anni di lavoro nell’Assemblea di Strasburgo, di cui è stato anche primo vicepresidente. «Ho accettato la richiesta che mi è venuta dal segretario nazionale Pd, Matteo Renzi, dal mio segretario regionale lucano e dalla segretaria regionale campana, di correre alle elezioni politiche sia nel collegio uninominale del Senato in Basilicata, sia nel collegio plurinominale Campania 3, che comprende la provincia di Salerno e alcuni grossi centri della provincia di Napoli. Non è stata una scelta semplice, ma una scelta sofferta», ha dichiarato Pittella durante la conferenza stampa. «Voglio portare l’Europa al primo posto nella campagna elettorale italiana», ha poi aggiunto. Per il capogruppo di Socialisti e Democratici al Parlamento Italiano è necessario «dare una voce più forte, più autorevole e più ascoltata al mezzogiorno d’Italia». «Ho lavorato qui per 19 anni, arrivavo la domenica pomeriggio e ripartivo il giovedì sera o il venerdì mattina, sono stato capo delegazione del Pd, primo vicepresidente dell’Assemblea e candidato alla presidenza, presidente del gruppo S&d… Posso mettere – ha chiesto Pittella – tutto questo al servizio del mio Mezzogiorno? Posso dire all’Ad di Fca Marchionne che lo stabilimento Fiat di Melfi non si tocca, e all’Anas e alle Ferrovie dello Stato che non possono fare piani nazionali in cui tutto va al Centro-Nord e resta una miseria per il Mezzogiorno? Oggi questo posso farlo». Quanto alle voci secondo cui Renzi intenderebbe portare il Pd fuori dalla “famiglia” socialista europea e formare una nuova alle- anza democratica europeista con il presidente francese Emmanuel Macron, Pittella ha risposto in modo chiaro alle domande dei giornalisti: «Sono contrario – ha detto – a qualsiasi ipotesi di ‘macronizzazione’. Macron è una cosa, noi siamo un’altra cosa. Noi siamo parte integrante del gruppo dei Socialisti e Democratici: lì è la casa del Partito Democratico. Partendo da lì si può dialogare con tutti, e penso alle forze anti austerità, ai Popolari con sensibilità per i temi sociali, agli ambientalisti, ma sono contro il “macronismo”», ha concluso. Pittella ha dunque deciso di la- sciare il posto all’Unione Europea per tentare di conquistarsi un posto in Parlamento, candidandosi nella sua regione, la Basilicata, nel collegio uninominale per il Senato. Il capogruppo di S&d non è l’unico a dire addio – o arrivederci – all’Ue. Tra gli altri eurodeputati Dem che lasciano Bruxelles per Roma sono Nicola Caputo, Elena Gentile, Elisabetta De Monte.