di Brigida Vicinanza
Nuove integrazioni e chiarimenti richiesti dalla Regione Campania alla proprietà dell’opificio di Fratte, in merito alla richiesta di nuova valutazione di impatto ambientale (Via), che dovrà quindi ancora attendere per essere rilasciata o meno ai Pisano, in attesa di una delocalizzazione. Questa volta dovranno scendere in campo altri enti, a cui i Pisano dovranno inviare per l’appunto le “mancanze” richieste dalla Regione. “Contestualmente le integrazioni e i chiarimenti dovranno essere trasmessi anche a tutti i soggetti competenti in materia ambientali – si legge nella comunicazione inviata alla proprietà e a tutti gli organi competenti – includendo tra questi la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino e l’Autorità di Bacino Campania Sud, nonché alla Provincia e ai Comuni interessati, tra cui Salerno e Pellezzano”. Entrano in scena quindi la Soprintendenza archeologica e il Comune di Pellezzano, ma anche l’autorità Bacino Campania Sud, che dovranno valutare il Sia (studio di impatto ambientale), con le dovute integrazioni, che i Pisano in 60 giorni dalla comunicazione, dovranno poi inviare. Si tratta di alcune “incongruenze” sul progetto, ad esempio: “alcuni documenti riportano una descrizione delle opere da realizzare non congruente tra di loro” – scrivono i tecnici della Regione – “si chiede quindi di fornire un quadro chiaro ed univoco degli interventi e delle opere da realizzarsi con il progetto presentato”. Inoltre i Pisano dovranno integrare altra documentazione atta “all’espressione della Soprintendenza in ordine alla circostanza che alcune opere ricadono in area sottoposta a vincolo come fiumi, torrenti e corsi d’acqua; documentazione atta all’espressione dell’Autorità di Bacino in quanto l’area di intervento interessa un’area classificata a pericolosità idraulica molto elevata ed a rischio idraulico”. Inoltre la proprietà dello stabilimento di via Dei Greci dovrà aggiornare alcuni paragrafi inerenti al Sia (studio di impatto ambientale) con i riferimenti catastali che non tengono conto del tracciato della rete di scarico delle acqua meteoriche e della probabile localizzazione a Pellezzano di parte delle opere. Ed inoltre bisognerà aggiornerà lo studio di incidenza e alcuni aspetti procedurali.