di Erika Noschese
Le fonderie Pisano oggetto di discussione, ancora una volta, in Regione Campania. Lo stabilimento di via Dei Greci è stato infatti oggetto di un’interrogazione formulata dal consigliere del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano, riferita alla presunta insostenibilità delle emissioni prodotte dallo stabilimento delle fonderie Pisano a Salerno. «Dati conformi, ma va accertata la veridicità dei monitoraggi», ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola. «Posso ricordare quali sono le valutazioni dell’Agenzia regionale per la protezione ambiente sullo stabilimento delle fonderie Pisano a Salerno, con i dati che sono conformi – ha aggiunto l’assessore nonché vice presidente della giunta regionale della Campania – Vi è una stridente contraddizione tra i dati che risultano agli atti e la situazione effettiva. Bisogna accertare la veridicità dei monitoraggi, che possono avere una valenza reale sul tema delle emissioni ambientali». E proprio sulla risposta di Bonavitacola che Michele Cammarano capogruppo del Movimento 5 stelle in Consiglio regionale, a margine della seduta di question time sulle emissioni delle Fonderie Pisano ribadisce la necessità di chiudere lo stabilimento. «Oggi (ieri per chi legge ndr) l’assessore Bonavitacola lo ha affermato chiaramente in risposta al mio question time, aggiungendo che l’azienda ha avuto nel tempo un atteggiamento irresponsabile e irriguardoso. Una posizione che sosteniamo da sempre e che finalmente ritroviamo nelle parole della Giunta regionale. Lo studio Spes ci ha fornito dati inquietanti che dimostrano che nell’area di Fratte si sono registrati decessi per patologie collegabili con la presenza delle Fonderie Pisano e con i valori di metalli pesanti, come cadmio e mercurio, 5 volte superiori alla media, prodotti dallo stabilimento. Mi domando come mai, fino ad ora, non sia stato analizzato lo stato di salute degli operai delle Fonderie, ho visto personalmente i risultati di alcune analisi e gli esiti sono incontrovertibili. Di fronte a questo scenario l’unica soluzione possibile è la chiusura del sito in tempi rapidi – ha dichiarato il consigliere Cammarano – L’ultimo controllo dell’Arpac del 1 marzo ha riportato che le emissioni risultano conformi ai valori autorizzati e riportati nel “Piano di monitoraggio e controllo” ma lo stesso assessore chiarisce che vi è una stridente contraddizione tra i dati degli atti e le percezioni reali di questa problematica ambientale. Nella risposta si precisa inoltre che il gestore ha presentato in data 18 aprile istanza di verifica di assoggettabilità alla Via per una nuova installazione in area industriale del Comune di Buccino, ove delocalizzare l’attuale installazione di via dei Greci di Salerno. Una previsione che avversiamo senza mezzi termini. Siamo e restiamo contrari ad ogni ipotesi di delocalizzazione delle Fonderie nell’area di Buccino o in altri territori a forte vocazione naturalistica». Intanto, nel pomeriggio di ieri presso il Comune di Buccino si è tenuto l’incontro tra l’amministrazione comunale, cittadini e associazioni proprio per delineare una linea comune da seguire sulla delocalizzazione dello stabilimento di via Dei Greci. Il sindaco Pasquale Freda ha ricordato che la richiesta relativa al permesso a costruire non era completa, mancava infatti la Via-Vas che andava acquisita prima della richiesta indirizzata all’amministrazione comunale. Il 9 maggio la proprietà ha richiesto l’istanza per il parere di verifica di assoggettabilità alla Via integrata ma fino al 9 giugno amministrazioni, Comuni limitrofi, cittadini possono presentare osservazioni alla Regione per evitare l’insediamento delle Pisano. Il Comune di Buccino ha individuato un esperto, l’ingegnere Vito Del Buono, tecnico ambientale per contrastare in tutti i modi e in tutte le sedi l’insediamento produttivo. Le Pisano dovrebbero sorgere nell’ex lotto metalli e derivanti, confinante con il Parco del Cilento e un’altra area verde protetta ma, ancor più grave, verrebbero compromesse le acque del fiume Bianco. Medesimo discorso vale anche per la Buoneco che intende realizzare un impianto per il trattamento dei rifiuti e, anche in questo caso, c’è il no categorico dell’amministrazione comunale per tutelare il territorio di Buccino e non solo.