di Andrea Pellegrino
Errori di progettazione e di esecuzione, il professore Augenti nella sua relazione distribuisce le responsabilità, elencando anche quali siano, a suo avviso (tecnicamente) le carenze che hanno portato al cedimento del settore 2 di Piazza della Libertà. Causa principale, per il perito nominato dal Tribunale di Salerno, è il progetto esecutivo dell’ingegnere Vincenzo Nunziata sulla base del quale è stata realizzata l’opera. «In particolare – dice il perito – dalla stessa Relazione di Calcolo a firma del detto professionista, risulta che le verifiche eseguite tramite elaboratore elettronico nei riguardi delle azioni di “punzonamento” non erano soddisfatte». Ma Augenti parla anche di concause dei dissesti verificatisi nel luglio del 2012 individuati nei difetti esecutivi che, si legge: «hanno caratterizzato la posa in opera delle armature». Ed in particolare dei copriferri: «Secondo quanto prescritto in progetto – spiega Augenti – gli esecutori avrebbero dovuto adottare invece un copriferro di 3 cm», rispetto «a “copriferri” differenti da sezione a sezione, con legge del tutto casuale. In alcuni dei casi documentati fotograficamente, il “copriferro misurato” (ovvero la distanza tra l’estradosso della superficie di calcestruzzo della soletta e l’estradosso della barra metallica piu esterna) e risultato variabile da un minimo di 4,5 cm a un massimo di 10 cm». Tutto ciò, per l’ingegnere, avrebbe comportato una riduzione di “altezza utile” della sezione reagente e dunque una minore resistenza della struttura». Ma ancora, ecco gli errori compiuti secondo Augenti: «Carenze di rappresentazione negli elaborati grafici di progetto (mancano, ad esempio, i particolari costruttivi); errori progettuali nelle analisi teoriche (come, ad esempio, l’errata valutazione dell’altezza utile o l’insufficiente lunghezza di ancoraggio delle armature); incompletezza della relazione di calcolo (che manca, ad esempio, di una chiara rappresentazione degli elementi strutturali analizzati e di una esaustiva sintesi dei risultati); deficienze esecutive dei getti di calcestruzzo che hanno dato luogo a discontinuità (come, ad esempio, “nidi di ghiaia”, intrusioni isolate di elementi estranei, irregolarità nelle riprese di getto, inerti non sempre conformi alle dimensioni massime prescritte)». Dunque a quanto pare il perito non avrebbe risparmiato nessuno: ora la partita si giocherà in aula già il prossimo 1 ottobre, quando si terrà l’udienza preliminare.