di Andrea Pellegrino
«I lavori eseguiti ancor prima di depositare il progetto presso l’ufficio del Genio Civile di Salerno e ben prima che fosse concessa l’autorizzazione sismica». Gli elementi che emergono nella relazione di Augenti sono numerosi. E non solo riguardo al settore crepato del cantiere di Piazza della libertà. La perizia del tecnico incaricato dalla Procura di Salerno ha radiografato quasi per intero il cantiere di Santa Teresa, facendo emergere anche eventuali nuove responsabilità e richieste di approfondimento da parte dell’autorità giudiziaria. Nel caso del mancato deposito degli atti al Genio Civile, Augenti tira in ballo l’ingegnere Criscuolo, un tempo dirigente comunale, oggi in forza all’amministrazione provinciale di Salerno. «Benché allo stato non indagato – dice Augenti – nelle funzioni di Rup, consentì la realizzazione del Settore 1 in conformità al Progetto Strutturale dell’ingegnere Nunziata quando detto progetto non era stato ancora “depositato” presso l’Ufficio Provinciale del Genio Civile di Salerno». E non solo. «Dal Giornale dei Lavori si evince che le strutture dell’intero Settore 1 furono realizzate sulla base del Progetto Esecutivo di Variante (a firma dell’ingegnere Nunziata), ben prima che ad esso fosse concessa l’Autorizzazione Sismica. Il Settore 1, infatti, fu addirittura “disarmato” il giorno 26 febbraio 2010, mentre il Progetto Esecutivo dell’ingegnere Nunziata (in base al quale era stato realizzato il Settore 1) fu depositato presso l’Ufficio del Genio Civile di Salerno solamente in data 09.03.2010 e ricevette l’Autorizzazione Sismica solo in data 31 maggio 2011». Ancora Augenti non risparmia anche responsabilità all’amministrazione comunale, ed in particolare a coloro che hanno consentito “visite” nel cantiere della piazza. Inoltre occhi puntati sulla variante in corso d’opera, già al centro di una ulteriore inchiesta disposta sempre dalla Procura di Salerno. Infine, probabilmente il dato più preoccupante: le condizioni della piazza che non avrebbero consentito neppure l’esecuzione delle prove di carico, benché al centro dell’incidente probatorio richiesto dalle parti e disposto dalla Procura della Repubblica. Questo perché – spiega Augenti – «l’esecuzione non si sarebbe potuta condurre garantendo l’integrità delle opere sottoposte a sperimentazione», in considerazione – prosegue – «dello stato di dissesto nel quale versa l’opera, e fondata opinione dello scrivente che le prove non sarebbero state neppure materialmente attuabili, per l’elevata probabilità di collassi prematuri». Dunque, uno stato del cantiere talmente fragile, secondo il perito, da non consentire neppure l’accertamento tecnico. Insomma se da un lato la mancata esecuzione delle prove di carico potrebbe essere impugnata dalle parti, sostanzialmente, dall’altro mostra lo stato di fatto della piazza della Libertà nel suo complesso. Sulle responsabilità pare che Augenti non abbia risparmiato nessuno: dagli esecutori dei lavori fino a toccare i tecnici comunali di allora, compresi i collaudatori. Ed ancora pare che non si escluda che l’attenzione degli inquirenti si possa spostare anche sul livello amministrativo, ed in particolare sull’assessorato ai lavori pubblici, retto nel caso specifico di Salerno, dallo stesso sindaco Vincenzo De Luca.