di Andrea Pellegrino
Non solo la Tekton o la Esa Costruzioni. A finire sotto la lente d'ingrandimento della Procura della Repubblica che indaga sulla variante in corso d'opera ai lavori di Piazza della Libertà ci sono anche altre ditte. Come la Fiengo Ceramiche che si è aggiudicata (quale unica partecipante) l'appalto per la pavimentazione con un ribasso dello 0,764 per cento. Il tutto in pieno agosto. La Fiengo ora è al centro dell'inchiesta, il suo titolare Antonio Fiengo è indagato ed i conti della società sono stati sequestrati. Per lui, così come per gli altri imprenditori e tecnici coinvolti nella maxi inchiesta dei pm Cantarella e Valenti, l'accusa è anche di peculato.
Ma al centro dell'attenzione pare che ci sia anche l'aggiudica iniziale dell'appalto già raccontato nel 2010 su queste colonne dal giornalista Aldo Bianchini. Secondo la ricostruzione della vicenda, il Comune bandisce la gara per l’affidamento della fornitura di pavimentazioni e rivestimenti per Piazza della Libertà. A base d’asta la somma di € 6.075.365,40 con il criterio di aggiudicazione secondo il prezzo più basso determinato mediante offerta a prezzi unitari. Alle 12 del 30 agosto 2010 c'è una sola domanda di partecipazione: quella della ditta Fiengo Ceramiche srl di Portici che offre un ribasso dello 0,764%. Ma da disciplinare di gara emergono altre due peculiarità: il Comune avrebbe richiesto la “pietra lavica etnea” per la pavimentazione della costruenda Piazza. Ed ancora, viene richiesta la “dichiarazione di impegno, in caso di aggiudicazione della fornitura, di disponibilità di idonei depositi per lo stoccaggio e la conservazione delle pietre e dei marmi lavorati per almeno 10.000,00 mq di lastre ubicati ad una distanza non superiore ai 100 (cento) km dal cantiere di posa di Piazza della Libertà in Salerno, per tutto il tempo necessario al completamento del trasferimento in cantiere del materiale stesso”. In sostanza tutte le ditte dal km 101 non hanno potuto partecipare alla gara. Chiede, in merito, chiarezza l'ex consigliere comunale Fausto Morrone da una cui denuncia è partita proprio l'inchiesta su Piazza della Libertà e la variante in corso d'opera. Lo stesso Morrone, tempo addietro, aveva segnalato le numerose anomalie nella gestione degli appalti del Comune di Salerno, come ad esempio nel caso di quelli vinti dalla Samoa restauri (alias Caccavo srl). «Bisogna vedere molto chiaro rispetto alla vicenda del genere – dice Morrone – Una gara d'appalto che stranamente parte in agosto, si chiude il 30 e la commissione si riunisce il 31. Partecipa una sola impresa, con un ribasso dello 0,76% che a Salerno e del Mezzogiorno d'Italia è uno scoop. Bisogna capire come mai si verifica questa cosa». Ma oltre alla questione del ribasso, è anche la clausola sui depositi delle forniture ad attirare l'attenzione dell'ex segretario provinciale della Cgil. «E' strano che si metta una clausola che prevede il deposito delle fornitura a circo 100 km. Se una azineda vince una appalto è cura dell'azienda approvvigionare il cantiere, non c'è bisogno di una precisazione da parte dell'ente appaltante. Anche questa suona come una stranezza. La responsabilià può ricadere sui dirigenti, su chi imposta il piano ma è certamente una vicenda che desta più di quelahce preoccupazione ed esigerebbe anche una più approfondita indagine. Stiamo parlando di un appalto di svariati milioni di euro e ritengo si debba guardare bene, dal momento che tutte le cose più “strane” sono accadute tra il 2009 ed il 2010: ad esempio, bisognerebbe vedere se è stata fatta qualche iniziativa elettorale in quell'azienda risultata poi vincitrice della gara d'appalto. Questo, potrebbe essere un altro elemento serio di acquisizione all'indagine».
In Italia, sottolinea Morrone, «la corruzione non si arresta e la politica non muove dito. Bisogna fare molta attenzione. E' una tragedia, è una delle cause della mancata crescita. Chiedo alla magistratura – perché i partiti non ci sentono e si arriva perfino a truccare le primarie – di fare chiarezza. Io sono disponibile a chiarire tutti i fatti di mia conoscenza come ho sempre fatto perché l'Italia merita questo impegno».