Salerno e il segnale di Piantedosi: quando la politica sa ascoltare L’attenzione del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi verso la vicenda delle trasferte vietate ai tifosi della Salernitana non è un dettaglio marginale, ma il segno concreto di un dialogo istituzionale che ha messo al centro la città e i suoi cittadini. Il divieto imposto dopo gli incidenti dello scorso aprile aveva generato un clima di frustrazione e di penalizzazione collettiva, ma proprio da Roma arriva ora una prospettiva diversa: quella di un graduale ritorno alla normalità, se verranno rispettate le regole e se i comportamenti sugli spalti saranno corretti. Dietro questa apertura c’è un lavoro di cucitura politica e istituzionale che ha trovato nell’onorevole Pino Bicchielli un interprete attento e determinato. È stato lui, insieme al presidente Maurizio Milan, a raccogliere il malessere della tifoseria organizzata e a portarlo con forza sui tavoli del Viminale. Un’azione paziente e costante, che ha trasformato la protesta in proposta, cercando una soluzione che non punisse indiscriminatamente migliaia di appassionati per colpa di pochi. Il dialogo avviato nelle scorse settimane, con l’incontro al Ministero e con l’impegno diretto di Bicchielli, ha prodotto un risultato: Piantedosi ha dimostrato disponibilità e sensibilità, aprendo la strada a possibili modifiche della misura già nelle prossime giornate. In questo clima di attenzione e responsabilità, filtrano indiscrezioni su un imminente nuovo incontro tra il Ministro, Bicchielli e lo stesso Milan: un segnale che la partita non è chiusa e che Salerno continuerà ad avere una voce ascoltata nelle sedi decisive. La vicenda dimostra che, quando politica e istituzioni si muovono insieme, si possono ottenere risultati concreti, evitando semplificazioni e penalizzazioni di massa. Perché la sicurezza è un valore, ma lo è anche il diritto di una città a vivere con serenità la propria passione sportiva.
t.d’a.





