di Andrea Pellegrino
I rifiuti erano stati uno dei suoi cavalli di battaglia durante la campagna elettorale. Ed, invece, il ministero ha smontato pezzo pezzo il suo piano. Così come riportato ieri mattina su queste colonne, da Roma sono arrivate perplessità in merito al piano regionale dei rifiuti approvato di recente. Ma c’è di più. Anche sulle ecoballe il Ministero non avrebbe nascosto le sue perplessità. Ecoballe che rappresentano un altro cavallo di battaglia, in ogni occasione, del governatore De Luca. In pratica il Ministero lancia l’allarme su «un forte incremento di fabbisogno di discariche», dovuto «oltre al ciclo ordinario» anche, «alla gestione delle ecoballe». «Ciò – si legge nella nota – rileva un forte disallineamento dalle previsioni normative non giustificate da una effettiva riduzione degli impatti negativi sull’ambiente». Per il gruppo Rousseau, guidato dall’avvocato Oreste Agosto: «Vogliono buttare tutto in discarica, comprese le ecoballe». «Nonostante i proclami e la pubblicità – dicono – il governatore fallisce anche sui rifiuti. Quale è la strategia deluchiana ove si consideri che nello stesso periodo il ministero ha commissariato ben 11 discariche campane e ben altre 13 solo della provincia di Salerno sono in procedura di infrazione, oltre altre della Campania». Il gruppo per tutelare la salute e l’ambiente si attiverà per contrastare ogni forma di illegalità proveniente dai pubblici amministratori, rincarano: «Stiamo studiando i provvedimenti regionali e ministeriali per tutte le iniziative necessarie per tutelare l’interesse pubblico, contro la mala gestio anche sui rifiuti da parte della regione Campania. Ci riserviamo tutte le azioni necessarie». In serata la replica arriva direttamente da Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della giunta regionale della Campania con delega all’ambiente e destinatario della nota ministeriale: «Sono del tutto fuorvianti ed infondate le notizie sulla prevista realizzazione di nuove discariche, che il Piano non prevede affatto. Da molti mesi e’ arcinoto che sulle strategie di gestione del ciclo dei rifiuti il Ministero dell’Ambiente e la Regione Campania hanno posizioni diverse. Scoprirlo adesso è come scoprire l’acqua calda. Il Ministero è per lasciare le ecoballe dove sono previa semplice messa in sicurezza, noi siamo per rimuoverle. Il Ministero vuole un altro termovalorizzatore, noi semplicemente non lo vogliamo. E non consentiremo che si realizzi. Stiamo puntando a potenziare ulteriormente la raccolta differenziata, già attestata ad un buon risultato medio regionale di oltre il 50%. E stiamo puntando su una rete diffusa d’impianti di compostaggio a scala industriale e di piccoli impianti al servizio dei centri minori. Il Governo ha approvato nei mesi scorsi un programma di nuovi termovalorizzatori, che prevede in Campania un nuovo termovalorizzatore in aggiunta a quello di Acerra. Noi siamo nettamente contrari perché quel programma si basa su dati superati e persegue scelte altrettanto superate, anche in contrasto con i principi dell’economia circolare affermati dall’Unione Europea. Ne chiederemo la modifica esercitando una facoltà che lo stesso programma riconosce alle singole Regioni e come anche il Ministero dell’Ambiente richiama nella recente nota del 29 dicembre. In ogni caso, per la Regione in materia di gestione del ciclo dei rifiuti, decide la Regione. Gli anni dei commissariamenti e delle decisioni calate dall’alto sono stati anni di disastri. E non se ne avverte nessuna nostalgia. Nell’anno che si è appena chiuso 550 Comuni della Campania hanno aderito al nuovo modello di gestione del ciclo, che prevede per la prima volta nella storia della Regione Campania la costituzione degli Enti d’ambito. Siamo dentro un nuovo cammino. E andremo avanti. Anche chi a Roma la pensa diversamente se ne farà una ragione». Per Tonino Scala, segretario regionale di Sinistra Italiana: «Ciò che viene messo in discussione è la stessa strategia del Piano regionale dei rifiuti , in particolare la previsione di una maggiorazione dell’utilizzo delle discariche, lamentando il perdurante stallo dei livelli di realizzazione della raccolta differenziata. Il Piano ha subito lo stop, quindi, non solo per sue lacune ma anche per le conseguenze negative che comporterebbe al Piano nazionale che in tal modo rischierebbe di essere ulteriormente esposto alle sanzioni dell’Unione Europea. Dopo l’evidenziarsi del fallimento del Piano Sanitario Regionale – prosegue – le favole sullo smaltimento delle eco balle e la debacle nelle diverse province del servizio di trasporto pubblico, la bocciatura del Piano regionale dei rifiuti completa il quadro di una realtà profondamente diversa da quella rappresentataci dal Governatore De Luca nei soliloqui televisivi di mezza sera. La tecnica della distrazione di massa ha fatto oramai il suo tempo e alzato il sipario si svela tutto il dramma di una gestione fallimentare della Regione Campania che non può essere più affidata ad una pletora di consulenti apprendisti stregoni senza immaginare un respiro di governo innovativo e strategico di un ente così importante. Noi di Sinistra Italiana lo diciamo da tempo che uno dei modi per iniziare una inversione di tendenza è nel metodo di concepire e realizzare il governo regionale, a partire dalla modifica non più rinviabile dello Statuto, per eliminare il sistematico ricorso al voto di fiducia generalizzato e per riproporre in tal modo la centralità della legiferazione del Consiglio regionale aperto alle istanze dei territori e delle popolazioni della Campania. Si spera – conclude Scala – che dopo l’ennesima mortificazione il Governatore si ravveda e se ne faccia una ragione che il tempo degli annunci è oramai superato e che che la sua esperienza di governo si sta sempre più trasformando in una pallida e insignificante meteora». Continua la serie di disastri targati De Luca, per Severino Nappi, ex assessore regionale e componente della segreteria regionale di Forza Italia: «Dopo lavoro, trasporti e sanità adesso anche la notizia che il Ministero dell’Ambiente gli boccia il piano rifiuti e rivela bugie e inganni, a partire dalla raccolta differenziata e dai soldi sprecati con le ecoballe. Insomma, un mix pericoloso di incompetenza ed arroganza che viene fuori giorno dopo giorno. Insomma, il Governatore non ne azzecca una: come dire? Dietro gli annunci…niente!». Ancora l’ex governatore della Campania, Stefano Caldoro: «Il 16 dicembre in Aula avevamo anticipato tutte le criticità. Buoni consigli, inascoltati.Il piano è fatto su errori di valutazioni. Si sbagliano le valutazioni sull’impiantistica, i calcoli sulla differenziata. E’ del tutto evidente che le percentuali di raccolta differenziata sulle quali è stato dimensionato e redatto l’aggiornamento del Piano non sono raggiungibili e ciò comporterà una maggiore produzione di rifiuti indifferenziati e, di conseguenza, un fabbisogno impiantistico completamente diverso da quello ipotizzato. Lo negano ma questo è il piano delle discariche. E noi siamo nettamente contrari. La nostra continuerà ad essere una posizione dura e critica ma siamo disponibili a dare una mano. Questa giunta è in difficoltà, vanno aiutati».