Persano, ore di terrore e paura - Le Cronache Ultimora
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Persano, ore di terrore e paura

Persano, ore di terrore e paura

di Erika Noschese

Ore di ansia, di preoccupazione, di agitazione. A Serre i residenti stanno vivendo queste giornate a seguito dell’incendio che ha colpito l’ex comprensorio militare di Persano. «All’inizio non avevamo capito cosa fosse successo, si vedeva una densa coltre di fumo che in pochi minuti ha colpito l’intera area. Solo dopo abbiamo capito che erano andate a fuoco le ecoballe, sicuramente abbiamo vissuto momenti di paura e preoccupazione per le conseguenze dell’accaduto», ha dichiarato un residente di Serre. «C’è davvero tanto inquinamento ambientale qui, i prodotti delle nostre terre non si possono recuperare e il danno è abbastanza importante. Un odore malvagio tutta la notte, non sappiamo cosa sia accaduto», ha raccontato un uomo. I residenti da anni vivono male questa situazione e molti chiedono che «i responsabili pagassero ma per davvero. È sconvolgente quanto accaduto», ha fatto eco un’altra persona». Danni anche nei territori limitrofi, fino a Battipaglia e molti chiedono perché nessuno è mai intervenuto. «La colpa è di chi ha portato qui le balle dei rifiuti, un disastro ambientale annunciato e non mi spiego come sia potuto accadere questo incendio in un comprensorio ambientale, sicuramente sorvegliato», ha chiesto ancora un uomo che vive in zona. E poi l’appello a De Luca ad intervenire quanto prima per evitare ulteriori dannose conseguenze. «Fortunatamente c’è il vento che sta portando fumo e puzza altrove, questo ci permette di essere in piazza ora altrimenti si doveva stare a casa», ha aggiunto l’uomo. Intanto, i sindaci del territorio sono pronti a chiedere lo stato di emergenza, in attesa dei rilievi dell’Arpac che renderanno più chiaro il quadro dell’emergenza. «Siamo in una situazione di grossa emergenza, il fuoco non è completamente domato e il cattivo odore persiste tutt’ora. La mia cittadina sorge a poche centinaia di metri dalle ecoballe, è stato necessario firmare un’ordinanza immediata per tutelare la salute pubblica», ha dichiarato il sindaco di Altavilla Silentina Francesco Cembalo ricordando che proprio gli amministratori si sono battuti per contrastare l’arrivo delle ecoballe ma mancava il sostegno del Comune di Eboli ad esempio. «Se dovessero esserci conseguenze per gli agricoltori, dovremmo chiedere incentivi. Mancherebbe la quarta gamma, molto fiorente nella nostra zona e rischiamo di penalizzare questo settore», ha aggiunto il primo cittadino. Conferma la necessità di chiedere lo stato di emergenza il sindaco di Serre Antonio Opromolla: «sono stato sul posto fino all’alba, ringrazio i vigili del fuoco per il lavoro svolto e per quanto stanno facendo ancora. Nell’immediato abbiamo firmato un’ordinanza congiunta con i sindaci del comprensorio, valuteremo ogni azione legale per tutelare i nostri concittadini e la nostra comunità perché adesso è l’ora di dire basta: questo territorio è stato martoriato, i responsabili dovranno pagare perché questa è una vera bomba ecologica, un disastro che poteva essere evitato», ha detto il primo cittadino. Per quanto riguarda Eboli, l’intera giornata sindaco, assessore all’ambiente e tecnici comunali sono rimasti in contatto con i vertici dell’Arpac per tenere sotto controllo la qualità dell’aria all’indomani dell’incendio sviluppatosi nell’area di Persano. «Abbiamo emesso immediatamente un’ordinanza – ricorda il sindaco di Eboli, Mario Conte – come misura di precauzione emergenziale, essendo la zona bassa del territorio comunale interessata alla presenza del fumo che si era sprigionato dal rogo. Fortunatamente, però, il vento che da qualche ora soffia nella nostra zona ha portato lontano il pericolo, indirizzando la colonna di fumo verso il mare. Rimane alta la nostra attenzione soprattutto per le produzioni agricole, occorrono verifiche puntuali per rassicurare i cittadini anche perché ho personalmente sentito i sindaci del territorio che hanno confermato come le fiamme non siano ancora del tutto spente. Sarà importante anche verificare le cause che hanno portato all’incendio di rifiuti per i quali, insieme con altri sindaci, all’epoca del loro trasferimento a Persano chiedemmo che quelli provenienti dalla Tunisia venissero ricaratterizzati e smaltiti nell’impianto di Polla, da dove erano partiti, naturalmente il tutto sotto il controllo delle autorità competenti». Come accennato, i vertici comunali sono in contatto continuo con l’agenzia regionale per l’ambiente. «L’Arpac ha già avviato il monitoraggio dell’aria – ha annunciato l’assessore comunale all’ambiente, Nadia La Brocca – È stata sistemata una prima colonnina di rilevazione nell’area dell’incendio, una seconda sarà sistemata a breve. Si tratta, naturalmente, del monitoraggio sulle sostanze eventualmente disperse nell’aria. Ma già nei prossimi giorni sono programmate attente indagini per verificare se sui terreni vi siano depositate sostanze nocive». Ad intervenire anche la sindaca di Battipaglia Cecilia Francese: «Quando si ripropongono episodi come quello dell’incendio dei rifiuti stoccati nell’area di Persano, insorge un senso di rammarico e di rabbia dinanzi al fatto che i Sindaci sono spesso lasciati soli dai livelli istituzionali sovracomunali dinanzi ai problemi che insorgono sui territori.Avevamo fatto bene a condurre, con tanti colleghi della Piana del Sele, e con cittadini ed associazioni ambientaliste , la battaglia contro lo stoccaggio nell’ area di Persano, nel cuore della Piana del Sele, dei containers con i rifiuti rimandati indietro dalla Tunisia. Le promesse di limitazioni temporali o di quantità non vengono mai rispettate. Quei rifiuti dovevano restare a Persano per non più di 6 mesi, per essere poi rimossi insieme a quelle 60 mila tonnellate di ecoballe già depositate in quell’area da tempo immemore. Sono passati 2 anni e mezzo e quei rifiuti stavano ancora in quell’area. Burocrazia, lentezze, problemi finanziari. Tutto quello che si vuole ma quei rifiuti stavano ancora là – ha detto – Poi finalmente a caratterizzazione dei rifiuti avvenuta ed ad affidamento dell’incarico di rimozione arriva “l’auto combustione”. Un tempismo impressionante. Anche nella mia città accadde una cosa di simile: rifiuti stoccati da tempo ed ecco che quando emisi la ordinanza di rimozione tutto andò in fumo. Auto combustione si disse anche allora. L’impressione è quella di una “auto combustione” ad orologeria. Dietro la gestione dei rifiuti si muovono interessi finanziari enormi, i Sindaci da soli non possono contrastare queste logiche. Abbiamo bisogno di fare rete, ed abbiamo bisogno di essere affiancati ed accompagnati dai livelli istituzionali sovracomunali». Nel frattempo, Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania annuncia interrogazione al presidente della giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca: «All’inizio del 2022 Vincenzo De Luca, davanti ai timori fondati dei cittadini, seraficamente li rassicurava promettendo che i rifiuti a Persano sarebbero rimasti soltanto per 6 mesi. Oggi, a distanza di due anni e mezzo non solo sono ancora lì, ma sono in fiamme, con danni incalcolabili per l’ambiente e la salute dei residenti. Saranno gli inquirenti a risalire alle cause e alla mano che ha appiccato il rogo, resta però la totale incapacità della Regione nel gestire anche questa delicata vicenda. Tra l’altro, all’epoca del ritorno nella nostra regione dei rifiuti trasportati in Tunisia, il governatore si precipitò a dichiarare che la Campania con quella storia non c’entrava nulla, e che addirittura Palazzo Santa Lucia aveva dato una mano all’Italia! A febbraio scorso, invece, nell’ambito di quella stessa inchiesta sui rifiuti trasferiti dall’Italia in Tunisia, si scoprì che l’Amministrazione regionale era parte attiva del meccanismo, tanto che risultarono coinvolti dirigenti e funzionari. Sulla questione del rogo e su tutti gli aspetti opachi di questa storia, presenterò apposita interrogazione consiliare: non si scherza con la salute dei cittadini».

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