di Marco De Martino
SALERNO. Carlo Perrone rompe il suo personalissimo silenzio stampa dopo la netta sconfitta subita dalla Salernitana in casa ad opera del Prato. La molla che l’ha fatto decidere in tal senso è stata propria la sconfitta rimediata all’Arechi: «Sono qui solo perché abbiamo perso, se avessimo vinto -spiega Perrone- non sarei venuto a commentare la gara. Sono venuto a mettere la faccia in prima persona visto che ci abbiamo messo molto del nostro». Ed infatti proprio alcune delle scelte del tecnico, come la formazione iniziale e l’inserimento di Ricci al posto dell’infortunato Mendicino, sono alla base della deludente prestazione della Salernitana: «L’impegno c’è stato ma mentalmente nei primi quindici minuti siamo partiti troppo molli. Abbiamo complicato tutta la partita con questo atteggiamento e siamo stati condizionati anche dal terreno di gioco dell’Arechi che non agevola chi vuole costruire gioco. Complimenti al Prato ma il campionato non finisce oggi. A partire da domenica prossima a Perugia -sottolinea Perrone- c’è un altro scontro fondamentale». Certo è che la battuta d’arresto rimediata col Prato raffredda i sogni di agganciare la testa della classifica: «Perdere questa gara -afferma il tecnico- vuol dire allontanarsi parecchio dal primo posto. Inoltre dobbiamo stare attenti alla decima che può avvicinarsi a noi. Questo deve farci riflettere che ogni partita deve essere giocata al massimo delle nostre possibilità». Perrone, come detto, ha sulla coscienza qualche decisione discutibile: «Ho ritenuto di mettere in campo i giocatori più affidabili per questa partita. Volevo sfruttare le punte centrali con Ginestra e Mendicino, ma l’infortunio di quest’ultimo ci ha creato grossi problemi visto che non avevamo nemmeno Guazzo. Volpe e Foggia? Non è facile giocare su questo campo -prosegue Perrone- soprattutto per la situazione mentale che si è venuta a creare dopo pochi minuti dall’inizio. Secondo me hanno giocato bene, Volpe l’ho dovuto sostituire perché ho cambiato modulo inserendo Gustavo. Foggia deve trovare i novanta minuti ma per me anche lui ha giocato bene. Su un campo così -prosegue il trainer- dove non si poteva manovrare palla a terra abbiamo perso il 50% delle nostre potenzialità». Nell’occhio del ciclone, manco a dirlo, ci sono alcune discutibili decisioni del signor Marini di Roma 1. Perrone, come da costume, preferisce glissare: «Dell’arbitro a me non piace parlare, è una delle componenti che, col pallone, non può mancare in un incontro di calcio. Può sbagliare a favore di uno o dell’altro, io guardo a ciò che potevamo fare noi». In conclusione Perrone lancia un appello alla società per rinforzare la rosa a sua disposizione: «In ottica mercato qualcosa deve essere fatto, il presidente guarda le partite lo sa e vedremo cosa succederà a gennaio. Ho già detto che in difesa abbiamo bisogno di altre soluzioni -conclude il trainer- perchè così siamo contati».