“Per noi commercianti i saldi sono speranza per recuperare le spese” - Le Cronache
Salerno

“Per noi commercianti i saldi sono speranza per recuperare le spese”

“Per noi commercianti i saldi sono speranza per recuperare le spese”

di Simone Memmolo
“Per noi commercianti i saldi sono diventati la speranza di recuperare le mancate vendite dei mesi precedenti”. A parlare così Giovanni Lamberti, titolare di un negozio di abbigliamento situato sul corso Vittorio Emanuele al civico 184. Lo scorso 5 gennaio, infatti, in Campania sono iniziati i saldi: un’occasione per i commercianti che proveranno così a tirare un sospiro di sollievo dopo due anni di pandemia e i clienti che potranno così approfittare dell’offerta per acquistare beni vari, con prezzi ridotti, alle volte, anche del 50%. Con l’inizio della stagione dei saldi invernali, abbiamo ritenuto interessante raccogliere le testimonianze di alcuni commercianti salernitani per farci un’idea più precisa non solo dell’andamento dei saldi ma anche del ruolo che essi possono assumere per molte attività commerciali salernitane. La difficile situazione economica nazionale rende più che mai necessaria una discussione sul ruolo e sul valore dei saldi non solo per i consumatori, ma anche, e forse in maggior misura, per i commercianti. In una congiuntura caratterizzata da un grosso aumento del costo della vita, sembra abbastanza naturale che molte attività inizino a fare sempre maggiore affidamento a periodi di offerte e saldi per mantenere alzate le saracinesche. Giovanni Lamberti, titolare di un negozio di Camiceria in Via Gian Vincenzo Quaranta, civico 30, afferma a questo proposito che “per i commercianti i saldi sono diventati la speranza di recuperare le mancate vendite dei mesi precedenti”. Tuttavia nonostante le attese e le aspettative dei commercianti salernitani, in molte attività non è stata rilevata alcuna affluenza straordinaria di clienti. Lo conferma Vincenzo Altieri, titolare di un negozio di intimo in via Giovanni Francesco Memoli, 1: “In questi giorni di saldi c’è stata un’affluenza normale, e personalmente non ho notato nessun incremento significativo della clientela, neanche in relazione agli anni precedenti. Non ho potuto osservare tanta gente entrare in negozio in cerca di saldi”. Secondo gli intervistati, questo dipenderebbe dal periodo d’inizio dei saldi stessi; a tal proposito Altieri afferma: “I saldi invernali partono troppo presto. La clientela concentra le spese nel periodo natalizio, per cui una volta terminato questo periodo di spese straordinarie, è più difficile che ritornino in negozio per nuovi acquisti”. Dello stesso parere è Giovanni Lamberti, il quale afferma che “i saldi dovrebbero iniziare a Marzo, come accadeva diversi anni fa. Attualmente i periodi di saldo sono troppo ravvicinati tra loro, e dal punto di vista commerciale è estremamente debilitante per le attività che si trovano a svendere la merce mentre tentano di far fronte ad affitti e spese di gestione molto alte. Si consideri a tal proposito, che nei negozi le collezioni invernali arrivano a Settembre, e spesso non si ha neanche il tempo di esporle in vetrina che iniziano giorni di saldi quali Black Friday. Al Black Friday segue una stagione molto più lenta per le vendite, fino a quando non arriva il periodo natalizio, al quale seguono, a loro volta, i saldi invernali”. Oltre a quanto detto finora, bisogna anche considerare gli effetti psicologici che l’attuale organizzazione dei saldi produce nei consumatori: Vincenzo Alfieri dichiara infatti che “per via dei continui annunci di offerte, sconti e saldi ai quali i consumatori si trovano esposti tanto in televisione quanto sui social, si percepisce chiaramente, in loro, la paura di essere fregati. Il risultato è che le persone non credono più nei saldi e che spesso ritengano che comprare un articolo a prezzo pieno significhi acquistare a prezzo maggiorato”. Anche Giovanni Lamberti ritiene che “il clima da offerta che oramai si respira 365 giorni l’anno trasforma la città in un mercato a cielo aperto. In una situazione del genere è difficile che i saldi possano comportare un flusso di commercio maggiore, poiché spesso i guardaroba sono già pieni proprio perché sia online che in molti negozi fisici si vendono vestiti a prezzi assolutamente stracciati”. Per risolvere questi problemi e ridare valore e significato ai saldi, è necessario ripensare la loro organizzazione, ricominciando a considerare i bisogni e le esigenze delle attività commerciali, unitamente a quelle dei consumatori.