Pensionati, fuga all'estero - Le Cronache Attualità
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Pensionati, fuga all’estero

Pensionati, fuga all’estero

Salvatore Memoli

Cresce vertiginosamente il numero di italiani che si trasferisce all’estero per vivere al riparo di tassazioni che consentono una vita meno faticosa. Il fenomeno si sta intensificando in molti Paesi che permettono di godere di un sistema fiscale meno rigoroso e più a misura per i pensionati italiani. Anche in Tunisia vedo quasi ogni mese un flusso di nuovi arrivi di persone che spera in una vita più tranquilla e con minori privazioni. La vicenda degli immigrati italiani sta assumendo proporzioni consistenti e crea nuove domande alle quali la Tunisia risponde con numerose offerte d’inserimento, con alloggi e servizi di ottimo standing a costi moderati, sebbene in crescita, che sono sempre vantaggiosi e competitivi. Gli italiani che vengono in Tunisia sono per lo più piccoli nuclei familiari, marito e moglie, di cui, la maggior parte, sono persone sole che affrontano numerosi sacrifici per dare al resto della famiglia in Italia un ritorno vantaggioso. Questi pensionati arrivano imbottigliati da tante informazioni assunte da amici ed amici degli amici, molte sono destinate a scontrarsi con una realtà che li mette ben presto faccia al vero. Infatti agli inizi tutti si perdono in elogi di vantaggi, convenienze, utilità e novità, poi, man mano, si fanno i conti con le difficoltà, linguistiche, di mentalità, di tradizioni e modi di vivere molto diversi.Mi capita di osservare che dopo i primi periodi di illusioni e falsi miti, i più si ritrovano in piccoli gruppi di connazionali che hanno il pregio della sicurezza etnica ma che si prestano a sfide culturali e di ogni altro tipo con gli indigeni. Il fenomeno merita attenzione soprattutto perchè non tutto è rose e fiori! Di veramente utile resta l’incremento di valore della pensione che in molti casi cresce di almeno un terzo (recupero del lordo) e con una tassazione che non supera il 5% del reddito. Ovviamente al vantaggio della consistenza del netto pagato mensile si aggiunge l’utile riveniente dal cambio della divisa. Dall’euro si passa al dinaro che viene cambiato rispetto all’euro con un rapporto di 3,25/3,30 per 1 euro, cioè tre volte l’euro. Ma gli italiani che conseguono questi primi risultati, restano psicologicamente legati al loro paese ed alle loro abitudini, mostrando una percettibile e non velata inquietudine per tutto quello che hanno perduto, soprattutto affetti e tradizioni. Durante questo percorso non ci sono istituzioni o associazioni disinteressate che accompagnano. Anche l’Ambasciata finisce per essere un ufficio burocratico e niente più! Certo, il vero stato insoddisfacente dei nuovi arrivati è legato al fatto che in terza età molti sono costretti ed emigrare per conservare il potere di acquisto delle loro pensioni. La vita di queste persone è tutta una corsa nell’effimero di nuove esperienze sociali, seduzioni di una seconda vita che si presenta con le sue cicali abbaglianti e stordenti ma che lasciano amarezza, illusione e qualche volta grosse fregature.La posizione degli italiani che vivono all’estero rientra nel novero dei pensionati italiani che risentono di una politica distratta e priva di linee programmatiche. Il pensionato all’estero non ha nessuna assistenza sanitaria nel paese che lo ospita ed ha perso l’assistenza sanitaria nel paese di provenienza. Anche se è vero che il sistema privato della sanità tunisina è eccellente ed economico, resta pur sempre la difficoltà di terapie specifiche e chirurgiche che sono costose. Nessun Governo del passato ed attuale esamina in modo appropriato ed efficiente i problemi dei pensionati, in genere, soprattutto dal punto di vista dei prelievi Irpef che sono eccessivi ed insopportabili e, quindi, degli adeguamenti delle pensioni. Anzi, il Governo Meloni al posto di riflettere sulle tassazioni più eque, preferisce tagliare i naturali e legittimi incrementi degli adeguamenti Istat. Pare che lo faccia di proposito per incentivare la fuga dei pensionati! Quest’anno con la finanziaria si é superato: ha negato agli italiani all’estero ( loro diritto) gli incrementi dell’adeguamento Istat, mentre per tutti ha creato scaglioni di punizione fiscale! Tutto questo mentre Ministri in carica si vantano di avere borse di svariate migliaia di euro e tacchi 12, come segno di opulenza personale ed altri ordinano ad un treno di fermarsi fuori stazione per una fermata ad uso personale! Quanto guadagna e quanto perde un pensionato che si allontana dall’Italia è argomento da approfondire ed in ogni caso quanto è utile all’Italia perdere una fascia crescente e consistente di cittadini che è costretta ad emigrare per vivere meglio? In un paese in cui l’Istituto di Previdenza INPS é in affanno e mette in svendita il suo patrimonio immobiliare, il Governo é cieco sulle reali perdite di milioni di euro che prendono la via estera! Faccio responsabilità alla politica di tutti i governi di una mancanza di approfondimento dei temi della terza età, delle pensioni e del contenimento dell’Irpef sulle pensioni. Si potrebbe avere una visione di recupero di centinaia di migliaia di pensionati che regalano all’estero milioni di IRPEF che sottraggono all’INPS!Temi mai affrontati, anzi il Governo attuale sembra avere meno attenzione degli altri! Sistema per affrontare con incompetenza, lacuna e irresponsabilità la condizione di quasi mezzo milione di italiani che sono stati messi in condizione di fuggire dall’Italia, in cerca di piccoli vantaggi che hanno scambiato con la rinuncia dell’assistenza sanitaria e con tutte le garanzie di libertà e serenità dell’Italia, alla quale hanno dedicato la loro vita lavorativa.Purtroppo la politica e l’INPS non si fermano su questi fatti e non hanno le sensibilità per un piano effettivo di recupero di queste persone e delle risorse che lasciano all’estero. Qui, dove la vita per taluni diventa una corsa verso il baratro dei sentimenti e la distruzione delle famiglia ( arrivando ad odiare l’Italia!), non pochi si fanno abbagliare dalle cicale di una seconda giovinezza che è soltanto illusoria.