di Redazione Cronache
Così è deciso. Il Comune di Pellezzano ha ufficializzato la già annunciata volontà di costituirsi dinanzi al Tar della Campania – sezione di Salerno – come parte controinteressata, nell’ennesima diatriba giudiziaria che vede i legali delle Fonderie Pisano impegnati nel ricorso al Tribunale amministrativo regionale della Campania per riprendere l’attività produttiva fino al ripristino di conformità dell’autorizzazione a produrre. Il giudizio promosso dalla dirigenza delle Fonderie Pisano è indirizzato contro la Regione Campania, l’Arpac, l’Unità Operativa Dirigenziale, il Comune di Salerno, la Provincia di Salerno e l’Asl di Salerno. Un agglomerato imponente di istituzioni, coinvolte al fine di ottenere l’annullamento – o almeno la dichiarazione di nullità – del provvedimento dirigenziale che da Palazzo Santa Lucia aveva imposto, poco più di un mese fa, alle Fonderie di rispettare le prescrizioni e condizioni dell’autorizzazione Aia numero 149 del 2012. Un provvedimento che la dirigenza delle Fonderie non ha ovviamente lasciato che restasse lì, fermo, creando un precedente scomodo che consentisse poi di aumentare il raggio d’azione delle iniziative pro-chiusura del plesso industriale salernitano. In questo caso, dunque, l’inserimento del Comune di Pellezzano costituisce un ulteriore appesantimento della vicenda – dal punto di vista dei Pisano, ovviamente – poiché l’Ente, così come spiegato dal primo cittadino di Pellezzano Francesco Morra, “già in altre occasioni ha attuato iniziative e assicurato legittime azioni nell’ambito delle vertenze giudiziarie che vedono coinvolte le fonderie Pisano, anche in condivisione con le attività promosse in merito dall’associazione “Salute e Vita”, per l’esigenza di tutelare gli interessi collettivi e, in particolare, il diritto alla salute dei cittadini del Comune di Pellezzano”. In questo caso specifico l’incarico del Comune di Pellezzano è stato affidato a due avvocati già pienamente inseriti nella querelle Fonderie, Simona Corradino e Giuseppe Lanocita. Entrambi, infatti, essendo già procuratori costituiti dell’associazione del presidente Lorenzo Forte, sono stati considerati dal primo cittadino di Pellezzano – con motivazioni ufficiali discusse in Giunta – i legali maggiormente attendibili rispetto all’importanza e alla delicatezza della causa in oggetto. Così facendo, dunque, il Comune di Pellezzano rientra anche in un’ottica più ampia di tutela dei diritti della salute dei cittadini, unendosi al ricorso di gruppo che proprio il Comitato “Salute e Vita” ha presentato alla Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, unendo i residenti di Salerno e della Valle dell’Irno che denunciano la violazione degli obblighi di protezione della vita e della salute in relazione all’inquinamento prodotto dalle Fonderie in quell’area, divenuta da anni residenziale.