
di Erika Noschese
«C’è un dato da cui partire, seguiremo l’iter che impone la legge ma io lavorerò fino all’ultimo minuto dell’ultimo giorno disponibile, a servizio del mio territorio, come ho sempre fatto». Così Giovanni Guzzo, vice presidente della Provincia di Salerno, commentando la decisione di Franco Alfieri di rassegnare le dimissioni da sindaco di Capaccio Paestum e, di conseguenza, da presidente della Provincia di Salerno. Guzzo, in questi quattro mesi, è stato facente funzioni, tenendo in piedi la maggioranza e mandando avanti l’azione amministrativa di Palazzo Sant’Agostino. «Il toto nomi non mi appartiene, non sono candidato alla presidenza e non sono candidabile. È una partita che vivo da militante, ho lavorato e lavoro per il bene della provincia di Salerno e per dare risposte», ha aggiunto Guzzo. Il vice presidente offre poi una riflessione circa la vicenda giudiziaria: «Abbiamo fiducia nella magistratura, nel frattempo continuerò a svolgere il mio mandato. A Franco Alfieri auguro di risolvere presto questa vicenda, immagino che umanamente sia provato». Guzzo dovrà ora indire le elezioni, che dovrebbero tenersi a metà maggio e in quell’occasione gli amministratori saranno chiamati ad eleggere il nuovo presidente, mentre il consiglio resta in piedi. Toto nomi. Il Pd scalda i motori e ora prova ad accelerare la corsa a Palazzo Sant’Agostino. Per loro, una vittoria banale e scontata, considerate le elezioni di secondo livello che vedono al voto solo sindaci e consiglieri comunali della provincia. Al momento, in pole position ci sono Francesco Morra e Giuseppe Lanzara, rispettivamente sindaci di Pellezzano e Pontecagnano Faiano. A chiedere una candidatura è anche il sindaco di Nocera Inferiore Paolo De Maio e vorrebbe non restare all’angolo Fortunato Della Monica, sindaco di Cetara. La lista, per i dem, è ampia: ci sono infatti Paola Lanzara e Anna Petta, a capo dei comuni di Castel San Giorgio e Baronissi, ma per loro non sembra esserci alcuna possibilità di guidare l’ente. In casa centrosinistra ci potrebbe essere anche Giorgio Marchese, sindaco di Siano e da sempre legato al Partito Democratico. Per il centrodestra lo scenario è sicuramente complesso ma il nome del candidato presidente potrebbe spettare a Fratelli d’Italia che starebbe valutando due possibilità: Sonia Alfano, sindaco di San Cipriano Picentino e già candidata alla presidenza della Provincia o Luigi Guerra, sindaco di Lustra e new entry nel partito guidato a livello nazionale da Giorgia Meloni. Se non dovesse passare la mozione di sfiducia, in programma oggi, tra gli aspiranti candidati vi è anche il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti che potrebbe avere su di sé il veto di FdI, dopo le parole sulla ipotetica candidatura di Edmondo Cirielli alla presidenza della Regione Campania. Difficile, ma forse non impossibile, la candidatura di Lello De Prisco, sindaco di Pagani, recentemente sfiduciato da Fratelli d’Italia. Per lanciare un segnale importante al territorio cilentano, il centrodestra potrebbe dare a Forza Italia la possibilità di esprimere il nome, lanciando la candidatura di Gianluca D’Aiuto, primo cittadino di Castelnuovo Cilento.