Spese pazze per staffisti e telefonia, un centro di costo per il settore staff di presidenza di quasi 4 milioni di euro. Il gruppo consiliare alla Provincia del Pd tira fuori numeri e carte ufficiali per spiegare come l’amministrazione provinciale abbia sforato, nel 2012, il Patto di stabilità, come testimoniato dalla nota 1055 dello scorso 10 gennaio firmata dal dirigente del settore finanziario, Marina Fronda, e dalla responsabile dell’ufficio entrate Grazia Lo Presti avente proprio ad oggetto “Patto di stabilità 2012 – mancato raggiungimento dell’obiettivo”. Una situazione di cui gli organi consiliari sono stati tenuti all’oscuro, come denunciano i consiglieri provinciali Giovanni Coscia, Paolo Russomando e Tommaso Amabile che ieri mattina hanno fornito i dati relativi a quelle che sarebbero le elevate spese di gestione da parte della Giunta Cirielli prima e di quella Iannone poi. Dati che sono stati raccolti dal Piano esecutivo di gestione: spese per staffisti che ammontano a 677mila e 740 euro (il doppio rispetto a quanto previsto dal patto di stabilità); spese di telefonia mobile aumentate, rispetto allo scorso anno, del 15,5%, attestandosi a 19mila 387 euro; per non parlare poi del Centro di costo settore staff della Presidenza che, secondo i dati Peg 2012. In questo caso si parla di 3 milioni 988 mila e 400 euro. Infine, imposta sulle assicurazioni Rc auto che si attesta a 13 milioni e 250 mila euro. Ben 43, poi, i consulenti per
«La questione è grave – spiega Giovanni Coscia – noi avevamo dichiarato che c’erano delle situazioni di difficoltà derivanti dall’utilizzo delle risorse pubbliche delle gestioni Cirielli e Iannone. Tutto ciò ha contribuito notevolmente allo sforamento del il patto di stabilità».
Ma non solo il Patto di Stabilità è finito nel mirino dei consiglieri d’opposizione, ma anche l’ex presidente della Provincia Edmondo Cirielli e il nuovo partito Fratelli d’Italia. Coscia, Amabile e Russomando sono ottimisti per quanto riguarda l’esito del ricorso relativo alla questione della incompatibilità di Cirielli, dichiarato poi decaduto per consentire la sua candidatura alle politiche con Fratelli d’Italia, e per la quale ci sarebbe la mancata applicazione della normativa vigente: «Un voto a Cirielli e a Fratelli d’Italia sarebbe un voto buttato a mare – afferma Amabile – dal momento che, in caso di rielezione, la posizione di Cirielli sarebbe sub iudice».
Pronta la replica di Cirielli: «Sul piano giuridico questi tre dicono un cumulo di sciocchezze, è la fiera delle balle. Non sanno quello di cui parlano, tutti e tre insieme non hanno idea di ciò che dicono. Dal punto di vista politico, invece, evidentemente il padrone Vincenzo De Luca è molto preoccupato perché preferisce che un voto vada al Pdl che si spella le mani per applaudirlo e per dire che è il migliore del mondo, piuttosto che a Fratelli d’Italia che è l’unica forza vera di opposizione. E’ la dimostrazione che Fratelli d’Italia sta acquistando forza e questo fa paura al loro padrone De Luca».