di Pina Ferro
Un sacerdote, don Francesco Rimauro, ha venduto il ripetitore costruito da TeleSpazio1 Informazioni nel 1989, a seguito dell’autorizzazione della Curia Arcivescovile di Salerno e dell’allora Comune di Montoro Inferiore, collocato sulle pendici del Monte Salto, nel territorio di Montoro. Se per quanto attiene la legittimità della vendita sarà la magistratura a fare chiarezza, sul piano morale avvertiamo il bisogno di rendere pubblica, dopo mesi di rispettoso silenzio nei confronti della Curia Arcivescovile di Salerno, retta dall’arcivescovo Andrea Bellandi, che pure è stata informata dei fatti, una vicenda che non lede solo il patrimonio, l’attività, l’organizzazione dell’attività di informazione sul territorio ma la dignità di una comunità intera. Infatti, lo scorso sei agosto, presso lo studio del notaio Enrico Maria Stasi di Nusco, il sacerdote ha ceduto il terreno ed il traliccio costruito da Telespazio1 Informazioni a terzi, pur essendo nell’atto, consultabile da chiunque interessato presso la nostra sede sociale, dichiarato “costruito da Telespazio1 Informazioni”. Quattordici mila euro il terreno e mille euro il ripetitore. “Senza entrare anche nell’aspetto economico della vicenda, di cui si occuperà sempre la magistratura, cominciamo a chiedere che vengano date risposte a noi e alla comunità di cui la nostra televisione continua, seppur con modalità assai diverse e ridotte, anche a causa di questa vicenda, ad essere una piccola voce. – si legge in una nota dell’emittente televisiva – Per la vendita il sacerdote aveva bisogno anche di una autorizzazione di una commissione parrocchiale oltre che della Curia Arcivescovile di Salerno? Se si, la commissione e la Curia sono stati messi al corrente dei beni oggetto di cessione? Perché, visto che il sacerdote sapeva della titolarità della costruzione ha venduto anche il traliccio oltre che il terreno, senza peraltro curarsi di ledere i diritti di TeleSpazio1 Informazioni? Il notaio che ha redatto l’atto ha valutato l’esistenza di tutte le autorizzazioni? La Curia di Salerno ha autorizzato il parroco a vendere il terreno e l’impianto? Il tecnico montorese che ha redatto la perizia a corredo della cessione dichiarando che il terreno era libero, senza alcun manufatto, ha alzato lo sguardo verso il Monte Salto per rendersi conto della presenza di impianti nel terreno oggetto della perizia propedeutica alla cessione? Siamo stati in silenzio da agosto ad oggi: perché? Per la stessa ragione per la quale abbiamo vietato l’accesso alla televisione a maghi, televendite fasulle, 899,199. Facciamo le cose nel rispetto di principi che ci hanno condotto, tanti anni fa, a scegliere tra la legalità, l’onesta ed il profitto fine a se stesso. Stiamo conducendo diverse battaglie legali, da anni, per fare in modo che Montoro non perda anche quest’altro simbolo di aggregazione collettiva. Abbiamo faticato e fatichiamo molto a tenerla in piedi, schiacciati dalla logica delle grandi realtà commerciali. Da oggi, però, abbiamo deciso di rompere il silenzio e chiediamo di condividere queste riflessioni affinché nella comunità emergano le risposte. Certamente non faremo cadere quell’obbligo morale che abbiamo assunto quando ci siamo fatti carico di portare avanti qualcosa che è stato immaginato e costruito da altri nell’esclusivo interesse della comunità. Cominciamo a chiedere delle risposte e, oltre che con quanto scritto finora, lo faremo con l’ausilio della tecnologia, delle telecamere, dei mezzi di informazione che vorranno approfondire questa vicenda. Ci perdoneranno quanti citeremo nella storia e che oggi non ci sono più e che sono stati sempre vicini alla sorti della tv. E’ una battaglia di verità che facciamo anche per onorare la loro memoria e la loro disponibilità nei confronti dei montoresi”.