di Monica De Santis
Tra gli oltre 300 docenti firmatari della lettera al ministro Bianchi sul piano scuola estate, vi è anche la dirigente scolastico del Primo Circolo Didattico di Baronissi, Paola Rosapepe. La preside, che si occupa di ben 12 plessi siti su tutto il territorio, ci tiene a precisare che ha firmato la lettera, perchè come “molti miei colleghi credo che questi finanziamenti potevano, in questo particolare periodo essere destinati per una messa a punto delle scuole. Per una ristrutturazione delle scuole che sono in condizioni terribili”. Mentre entrando nel merito del piano scuola la dirigente scolastica afferma che…”Comunque è un’opportunità di accedere a dei fondi e di mettere in campo azioni in favore dei nostri studenti”. Ma lei non teme che i suoi alunni possano non aderire a questo piano scuola, visto che in estate si preferisce andare al mare? “Ma in realtà dobbiamo chiarire un punto che in questi giorni non è stato mai messo bene in evidenza. Il piano scuola ha inizio a giugno 2021 ma non si deve concludere ad agosto 2021 bensì si deve concludere entro agosto 2022”. Quindi si chiama piano scuola estate ma non è riferito solo all’estate? “Esattamente, il nome trae in inganno le persone. Non è un piano scuola solo per quest’estate. Questa è una delle opzioni, ma una scuola può anche decidere di spalmare le attività che intende promuovere lungo tutto l’anno partendo da giugno 2021 e fino a giugno 2022 per esempio”. Così facendo l’adesione degli studenti potrebbe essere molto più alta? “Questo si. Credo che gli studenti, dopo mesi di privazioni e di lontananza dai loro compagni, potrebbero accettare di venire a scuola a giugno e anche i primi giorni di settembre. Sicuramente no a luglio e agosto. Ecco perchè è importante spalmare questi laboratori lungo un arco di tempo più ampio”. Quindi lei parteciperà? “Si, come Primo Circolo Didattico di Baronissi parteciperemo”. Lei si è detta d’accordo sulla richiesta al ministro di utilizzare questi fondi per la sistemazione delle scuole. Nello specifico i suoi istituti di che interventi necessitano? “Parecchi interventi. Per prima cosa la realizzazione di spazi all’aperto che ci consentirebbero di poter svolgere attività didattiche all’aperto. Abbiamo la fortuna di vivere in una regione dove le belle giornate sono tantissime, allora perchè non sfruttare la possibilità di fare attività all’aria aperta. E poi palestre, che purtroppo mancano in molti istituti. In breve diciamo che le scuole dovrebbero essere rifatte nuovamente. Quelle che abbiamo sono state costruite su una vecchia concezione di scuola. Ecco perchè credo che andrebbero rifatte tutte adeguandole all’epoca che stiamo vivendo”. La difficoltà più grande che ha dovuto affrontare in questo ultimo anno e mezzo? “Sostituirmi all’Asl. Senza contare le novità, le norme poco chiare e molto contraddittorie”. Ad oggi nei suoi istituti registra molti casi covid? “Non tantissimi, però ho ancora due classi in quarantena”.