PALINURO. Vicino ad una svolta il mistero della scomparsa del profondimetro di Telios Panaiotis, il più giovane dei quattro sub morti durante un’immersione all’interno della grotta degli occhi, a Palinuro. Il profondimetro, che potrebbe aiutare gli inquirenti a fare nuova luce su quanto accaduto, rivelando ulteriori particolari che al momento risultano ancora oscuri, era stato visto per l’ultima volta al polso del ragazzo proprio dai familiari, il 30 giugno scorso, all’interno dell’obitorio dell’ospedale di Vallo della Lucania. Da quel momento, però, il profondimetro sembra scomparso. “Nei verbali di sequestro probatorio – riferiscono i legali della famiglia, gli avvocati Silverio Sica e Benedetta Sirignano – non risulta alcun profondimetro appartenente a Panaiotis”. A riguardo, dunque, proprio i due legali hanno depositato un’apposita istanza alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, nella quale sono indicati, non soltanto il modello e la marca del profondimetro del Telios ma anche il numero seriale individuato grazie alla collaborazione della famiglia che ha messo a disposizione degli avvocati la scatola originale del profondimetro acquistato dal ragazzo nella quale sono stati rinvenuti i documenti attestanti le caratteristiche ed anche la data di acquisto del profondimetro. Ora, non resta che attendere che vengano depositati gli accertamenti tecnici irripetibili eseguiti dagli esperti nominati dalla Procura, per conoscere i dati registrati durante l’immersione dal software e i numeri seriali degli otto profondimetri in possesso dei tecnici e la cui comparazione permetterà, finalmente, di sapere senza ombra di dubbio se tra i profondimetri in esame ci sia anche quello appartenuto al giovane greco. “Fondamentale – come evidenziato dai legali Sica e Sirignano – resta il ritrovamento del profondimetro dal momento che permetterebbe di ricostruire i movimenti di Telios mentre si trovava in immersione e di analizzare la morfologia della grotta, del ramo infangato e della “crepa delle corvine” nella quale è stato rinvenuto il corpo del ragazzo”. Diversi gli aspetti ancora da chiarire compreso il fatto che la bombola di Panaiotis non era vuota come quelle degli altri sub, al suo interno c’era ancora ossigeno. Da scoprire, dunque, cosa abbia impedito al giovane greco di consumare l’ossigeno a sua disposizione. Altro aspetto fondamentale, che potrà essere messo in evidenza quando si avranno i dati dei computer da polso, è la presenza dei sub alla medesima quota di profondità e la loro posizione all’interno della grotta.
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