EBOLI. Non hanno ancora indicato il vincitore, ma le primarie ad Eboli hanno già fatto una vittima. Si tratta di Sinistra Ecologia e Libertà che sembra viaggiare verso una scissione interna che potrebbe portare ad aprire un secondo circolo cittadino. Anzi, il circolo aprirà e ne faranno parte sia gli attuali componenti di Fabbrica di Nichi, sia qualche tesserato di Sel che non condivide la gestione del partito da parte dell’attuale gruppo dirigente. In realtà, la contrapposizione tra Sel di Eboli, quella ufficiale, e Fabbrica di Nichi, non verte però solo sul presunto mancato impegno di Sel nel sostegno a Vendola in vista delle primarie, né sulla frattura umana e politica tra il leader locale, Gerardo Rosania, ed il segretario provinciale, Michele Ragosta. La contrapposizione vera è sulle alleanze in vista non solo delle prossime elezioni politiche. Da un lato Fabbrica di Nichi, i cui componenti sono anche tesserati del partito, che sulla scorta delle indicazioni nazionali e per proprie convinzioni guardano esclusivamente al rapporto politico con il Partito Democratico; dall’altro il circolo locale di Sel, che invece «mantiene la barra sull’anacronistica teoria dell’autosufficienza politica e guarda maggiormente ad un rapporto numericamente e politicamente inutile con gruppuscoli dell’estrema sinistra», come fanno osservare dall’interno della Fabbrica. Una contrapposizione, quella sull’alleanza con il Partito Democratico, che farebbe avvicinare al secondo circolo cittadino, e soprattutto farebbe allontanare dal circolo attuale di Sel, anche esponenti storici della sinistra ebolitana, come l’ex assessore provinciale, Giovanni Tarantino, che proprio nei mesi scorsi aveva duramente bacchettato quello che aveva definito «il fondamentalismo di alcune posizioni». Per paradossale che possa sembrare, la contrapposizione tra i vendoliani bypasserebbe lo stesso Gerardo Rosania. In sostanza, tra gli esponenti di Fabbrica di Nichi, e tra coloro che si appresterebbero ad aprire un nuovo circolo cittadino di Sel, la critica maggiore viene mossa rispetto al gruppo dirigente oggi alla guida di Sel ebolitana, non all’ex sindaco. Anzi, una voce di dentro di Fabbrica di Nichi boccerebbe apertamente la politica e le posizioni dei dirigenti cittadini, definiti «non all’altezza del ruolo della sinistra impegnata nella conquista del governo del Paese e non all’altezza del livello Politico espresso dallo stesso Rosania». Quest’ultimo, peraltro, ha già messo in moto meccanismi della politica che indicano chiaramente come abbia da tempo compreso che l’autosufficienza in politica, almeno in questi frangenti, rischia di portare all’emarginazione totale. Non a caso è stato lo stesso Gerardo Rosania, recentemente, ad avviare un possibile dialogo per l’unificazione del centrosinistra ebolitano in vista della sfida comunale per il dopo Melchionda. Anzi, ha fatto di più. Ha cioè chiesto al primo cittadino di Eboli, Martino Melchionda, anche nella sua posizione di riferimento del Partito Democratico, di sperimentare la possibilità di riunificare l’intera area, trovando possibili intese sul futuro delle forze del centrosinistra. In questa ottica, il quadro allora si complica. Anche perché una contrapposizione interna a Sel, che però non vedesse Gerardo Rosania tra i protagonisti del confronto, indebolirebbe entrambi i contendenti. L’eventuale apertura di un nuovo circolo cittadino di Sel ebolitana avrebbe la benedizione piena della segreteria provinciale del partito. D’altra parte, prima che ne parlassero, a denti stretti, i componenti di Fabbrica di Nichi, era stato lo stesso segretario provinciale, Michele Ragosta, a bocciare le posizioni assunte dal partito guidato ad Eboli da Carmine Pirozzi, addirittura ipotizzando un’uscita dal partito degli attuali dirigenti cittadini di Sel, una volta consumato l’imminente atto delle primarie di novembre.
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