Erika Noschese
Palazzo Genovese, a Largo Campo, ritrovo di ubriachi, drogati e persone senza fissa dimora che, indisturbatamente. ci passano la notte per cercare riparo dalle gelide temperature invernali. Solo tre mesi fa, nel corso di una conferenza stampa, il procuratore generale di Salerno, Guido Lembo, ha utilizzato parole forti nei confronti del Comune di Salerno, accusando l’amministrazione di “sciatteria amministrativa”, in quanto insensibile al problema della sicurezza cittadina. A Palazzo Genovese le telecamere di sicurezza sono fuori uso ormai da mesi tanto che, in estate, ignoti sono riusciti ad introdursi all’interno dello stabile, mettendo a segno un furto di centinaia di migliaia di euro tra computer e attrezzature tecnologiche appena acquistati con i fondi europei, beni storici e artistici. Come se non bastasse, da diversi anni l’Ufficio Cerimoniale fitta i locali del Comune per manifestazioni di ogni genere, sempre più spesso non adeguate al prestigio dello storico palazzo salernitano, ma anche in questo caso quello della sicurezza. Le chiavi dello stabile settecentesco vengono consegnate a chiunque sia disposto a pagare il prezzo stracciato di 100 euro più iva per il fitto dei locali, come si evince dal sito del Comune che ha pubblicato i prezzi ufficiali, con il risultato che il cortile con la doppia scalinata ispirata al Sanfelice è un deposito di quanto avanzato dalle suddette mostre e il palazzo un ritrovo di ubriachi, drogati e gente senza fissa dimora che entrano indisturbati. Da tempo ormai, si sprecano denunce e segnalazioni circa lo stato di degrado in cui versa il Palazzo di Largo Campo ma ad oggi la situazione non solo non è cambiata ma addirittura sembra peggiorare sempre di più. Ora l’ultimo sfregio: il Comune ha dato incarico di apporre ai balconi del palazzo le luci d’artista e gli addetti hanno tranciato catene e catenacci con cui erano state messe in sicurezza di recente le porte d’ingresso degli appartamenti che affacciano su Largo Campo, già spogliati negli anni di magnifiche tele affrescate a soffitto e porte settecentesche in oro e finto marmo oltre che dei balconi originali come si può vedere dalla piazza, da cui l’imponente edificio sembra ormai uno scheletro senz’anima. E così, ci troviamo di fronte ad un ennesimo caso di mala gestione comunale che sembra ormai divenuta prassi. A suo tempo, il procuratore Lembo si chiese: “Cosa vale di più: la sicurezza o la fiera di paese?”. A questa domanda, sicuramente retorica, la domanda sembra però quasi scontata: la sicurezza della città sembra contare ben poco per l’amministrazione comunale che nulla fa, o tenta di fare, per risollevare le sorti di una città che continua non solo a perdere prestigio ma anche sicurezza, mettendo in pericolo i residenti che, sempre più spesso, si dicono preoccupati per quanto sta accadendo.