Nel pieno del dibattito acceso dalla petizione lanciata su Change.org per restituire alla Pinacoteca Comunale dedicata al Beato Tommaso Maria Fusco la sua vocazione culturale originaria, arriva la voce autorevole dell’ex consigliere comunale Vincenzo Calce, che interviene per chiarire e ricostruire le ragioni storiche e amministrative che hanno portato alla destinazione attuale dell’immobile. La precisazione di Calce: “Scelta dettata dall’emergenza sanitaria” “La destinazione della pinacoteca ad aula consiliare – precisa Calce – non fu una scelta casuale, ma una necessità determinata dall’emergenza Covid-19. All’epoca, la vecchia aula consiliare non rispettava le normative anti-contagio, e si decise di utilizzare temporaneamente uno spazio più idoneo dal punto di vista logistico e sanitario.” Con il superamento della fase emergenziale, prosegue Calce, l’amministrazione in carica decise per motivi di bilancio di mantenere la sala con una destinazione d’uso mista, prevedendo un progetto che potesse unire la funzione culturale della pinacoteca a quella istituzionale del consiglio comunale. “Parliamo di un progetto innovativo sulla carta – osserva l’ex consigliere – ma che a distanza di cinque anni non è mai stato concretizzato. Nessun adeguamento reale, nessuna valorizzazione degli spazi.” “Per due anni nemmeno un microfono” Un passaggio particolarmente critico dell’intervento di Calce riguarda le condizioni in cui si sono svolti i lavori consiliari: “Come consigliere comunale – ricorda – per due anni abbiamo svolto le sedute senza nemmeno i microfoni per gli interventi, un chiaro sintomo di trascuratezza e scarsa attenzione verso la dignità delle istituzioni.” Sulla petizione: “Giusto sensibilizzare, ma perché solo oggi?” Pur accogliendo positivamente l’iniziativa civica e la volontà di sensibilizzare l’opinione pubblica, Calce solleva un interrogativo di natura politica e relazionale: “Mi fa piacere che si voglia aprire un confronto pubblico – sottolinea – ma mi chiedo perché solo ora, dopo cinque anni di silenzio, si decide di sollevare il tema, nonostante siano sempre esistiti rapporti colloquiali con chi oggi promuove la petizione.” Una riflessione più ampia per il futuro della città L’intervento di Vincenzo Calce, più che una replica polemica, sembra voler rappresentare un invito alla coerenza, alla trasparenza e all’azione concreta. La città di Pagani ha bisogno sia di spazi culturali autentici sia di una sede consiliare funzionale e decorosa. “Ora serve chiarezza – conclude – e una decisione definitiva: o si recupera la storica sala consiliare di via Pittoni, o si attua davvero il progetto di coesistenza culturale e istituzionale nella pinacoteca. Ma non possiamo più restare sospesi in un vuoto operativo che dura da troppo tempo.”





