Di Olga Chieffi
“Anassagora afferma che l’uomo è il più intelligente degli animali grazie all’aver mani; è invece ragionevole dire che ha ottenuto le mani perché è il più intelligente. Le mani sono infatti uno strumento, e la natura, come farebbe una persona intelligente, attribuisce sempre ciascuno di essi a chi può servirsene; giacché è più conveniente dare flauti a chi è già flautista, che non attribuire l’arte del flauto a chi possiede flauti. La natura attribuisce ciò che è minore a ciò che è maggiore e più importante, non il più nobile e il maggiore al minore. E il più intelligente dev’essere colui che sa opportunamente servirsi del maggior numero di strumenti; ora la mano sembra costituire non uno ma più strumenti: in un certo senso essa è uno strumento preposto ad altri strumenti. A colui dunque che è in grado di impadronirsi del maggior numero di tecniche la natura ha dato, con la mano, lo strumento in grado di utilizzare il più gran numero di altri strumenti”. (Aristotele,Opere biologiche, Le parti degli animali, Libro IV, 687a-687b). Ieri mattina a Palazzo di Città è stata presentata la mostra Silenzi Preziosi, che accenderà i riflettori sull’artigianato orafo della provincia salernitana. L’ esposizione che vedrà il suo vernissage giovedì 27, giorno del cosiddetto “Struscio”, alle ore 17,30, in Santa Apollonia, sarà dedicata alle mani dei maestri orafi, che con la loro abilità, creatività e poesia sanno donare una perla di bellezza. Alla presenza del Sindaco Vincenzo Napoli e di Grazia Quagliata che sono sempre aperti a qualsivoglia iniziativa della C.N.A., si è tutti convenuti sulla questione che l’arte orafa italiana sbarca i confini europei; è infatti una delle peculiarità della bellezza italiana con risonanza in tutto il mondo. Non c’è persona, oltre i confini nostrani, che insieme alla nostra cucina tipica o all’alta moda disconosca l’arte orafa Made in Italy. Nata in piccole botteghe, man mano si è fatta strada trovando in affitto altri locali e poi aprendo diversi centri di vendita nello stivale e poi oltre il mar Mediterraneo. Essa è un’arte nata in famiglia, per soddisfare le richieste dei propri clienti, creando nel tempo monili di alto pregio e soddisfando diversi gusti. Vi sono diversi laboratori oggi, legati a diverse maestrie, dove quest’arte, nasce dalle mani dopo aver progettato un’idea di bellezza. Questa bellezza sarà esaltata dalla musica degli studenti del Conservatorio Martucci, nonché da uno dei maestri della fotografia campana, Armando Cerzosimo. E’ proprio la Confederazione Nazionale Artigiani che ha promosso con i suoi maestri orafi la mostra “Silenzi Preziosi”. Dieci maestri provenienti da diverse aree geografiche della provincia, Luigi Della Sala da Cava de’ Tirreni, Adelia Crivelli, Maria Caggiano, Gaetano Cavallo e Lucia Foglio da Salerno, Antonio Gerardo Mazzillo da Agropoli, Nicolò Della Corte e Gerardo Bisogni di Monteleoni da Eboli, Sara Cammarosano da Vallo della Lucania, sotto la direzione artistica del presidente della categoria, Luigi Truono, esporranno le loro creazioni artigianali, uniche, originali appositamente realizzate per questo prestigioso appuntamento La CNA ha risposto all’ invito dell’Assessore agli eventi del Comune di Salerno, Alessandro Ferrara che aveva sollecitato l’associazione presieduta da Lucio Ronca a promuovere un’iniziativa per questo periodo dell’anno che si divide tra il Sacro e il Profano, per poter offrire ancora un’occasione in più ai turisti in visita nel comune capoluogo. CNA forte della sinergia con la Bottega San Lazzaro di Chiara Natella, ha allestito questa mostra rispondendo anche alle esigenze dei numerosi associati artigiani orafi.
Una mostra d’arte orafa, indi, per ammirare creazioni artigianali e originali ma anche un programma di incontri di conoscenza sul settore e concerti musicali per intrattenersi nel suggestivo scenario dell’ex Chiesa di Sant’Apollonia a cura del Conservatorio di Musica Giuseppe Martucci di Salerno. Il primo appuntamento nel giorno inaugurale, vedrà protagonista la formazione di plettri, che purtroppo frequentemente vengono associati a un’immagine folkloristica e popolare della città di Napoli, depauperandoli del loro alto valore musicale. Ma la nascita del mandolino e della sua famiglia, è risalente al XVII secolo. All’epoca i plettri erano molto decorati, particolarmente intarsiati, con filamenti in avorio, il manico era molto lungo, anch’esso realizzato nel dettaglio e il materiale pregiato utilizzato per la costruzione di tutto lo strumento era la tartaruga e la madreperla, tutti decorati intorno al ponticello, strumento amato dalle dame di corte di tutta Europa e che si sposa perfettamente a questa iniziativa della Cna. Il secondo concerto in programma il 2 aprile vedrà protagonista un duo composto dal sassofono e dalla fisarmonica, due strumenti accomunati dalla “fusa” la sua etimologia, soffio dove fusa apre a fhysis, natura, in una mescolanza simbolica che è alla ricerca del nuovo linguaggio. In programma pagine di Astor Piazzolla e tanto altro, alla scoperta di due fortissimi radici popolari, quella argentina e quella nero-americana, di cui il tango di Piazzolla si nutre e trae quel profilo così marcato, ossessivo e propulsivo.
“L’artigianato crede nelle sinergie e questa mostra sarà ancora una volta un’occasione- ha dichiarato Luigi Truono- per dimostrare che il confronto e la cultura possono essere volani per lo sviluppo e l’attrattività turistica”. Il 27 marzo, si terrà anche un convegno sulle origini d’arte orafa salernitana a cura dello storico Alessio Scarpa e del Maestro orafo Rosmundo Giarletta, il quali hanno scoperto un reperto antico che attesta la grande storia dell’arte orafa, un punzone che occorreva per bollare i manufattti. Il 2 aprile arriveranno per la kermesse ospiti di livello regionale e nazionale, tra questi il Presidente Nazionale degli orafi di CNA, Arduino Zappaterra. “Quest’ iniziativa è la prima di una programmazione condivisa con l’amministrazione comunale, in particolar modo con gli assessori Ferrara e Loffredo e gli uffici amministrativi -ha dichiarato il direttore Simona Paolillo -ogni volta che realizziamo iniziative come queste non possiamo non essere che orgogliosi di rappresentare un esempio soprattutto in un contesto particolare in cui il nostro territorio deve sviluppare confronti e collaborazioni per rilanciare lo scalo aeroportuale e promuovere e migliorare l’accoglienza turistica. Immortalare questi oggetti dal fascino senza tempo richiede tecnica, esperienza e creatività. La scelta della strumentazione giusta e l’uso di tecniche di illuminazione specifiche sono aspetti imprescindibili. L’incontro del gioiello con la fotografia, avrà l’occhio e il progetto iconico di Armando Cerzosimo, artigiano di luce, che allestirà in Santa Apollonia una sala posa per raccontare in immagini gioielli e artisti.