Oggi l’autopsia sul corpo di Flavio - Le Cronache
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Oggi l’autopsia sul corpo di Flavio

Oggi l’autopsia sul corpo di Flavio

di Monica De Santis

Dovrebbe essere eseguita questa mattina l’autopsia sul corpo del 12enne Flavio Parmendola morto sabato all’Acquafarm di Battipaglia per cause ancora tutte da accertare. E se da un lato gli inquirenti hanno iscritto nel registro degli indagati, come atto dovuto i titolari e i gestori della struttura, oltre che gli addetti alla sicurezza, dall’altra parte si attendono i risultati medici. Gli unici in grado di stabilire realmente cosa abbia portato alla morte di un ragazzino in buona salute. Intanto a Pompei l’intera comunità si è raccolta in preghiera per la sua famiglia, il padre Ernesto e la mamma Dina, un fratello e una sorella più grandi, sono circondati dall’affetto dei parenti e di un’intera comunità che da sabato è raccolta in preghiera per l’anima di Flavio. Dolore e sgomento anche a Battipaglia, dove è avvenuto il dramma, e dove in tanti hanno voluto inviare le proprie condoglianze ai genitori del piccolo. Flavio Parmendola, originario di Pompei, lo ricordiamo, stava trascorrendo una giornata al parco acquatico con gli scivoli con la famiglia quando, s’è accasciato ed è deceduto. Secondo una prima ricostruzione, Flavio, si era lanciato da uno scivolo prima di sentirsi male. Arrivato in acqua, è riuscito ad uscire dalla piscina ma poi la situazione è precipitata. Si è seduto su di un lettino, ha vomitato e poi si è accasciato al suolo privo di sensi. Il tutto sotto gli occhi increduli di centinaia di persone che in quel momento si trovavano all’interno del parco acquatico. Vano l’intervento dei soccorritori giunti all’acquapark. Nonostante i tentativi di rianimarlo da parte dei sanitari del 118, per lui non c’è stato nulla da fare. Il decesso, secondo gli investigatori, potrebbe essere stato provocato da un malore o da un colpo subito mentre percorreva lo scivolo. A dover far luce su quanto avvenuto dovrà, adesso, essere il medico legale. Le indagini sono state affidate agli agenti del locale commissariato della polizia di Stato, agli ordini del vicequestore Giuseppe Fedele.