Cartelli sindacali al gran completo a sostegno dei lavoratori dello spettacolo nelle piazze d’Italia, performer attrezzisti, il palcoscenico, il dietro le quinte, gli studenti, gli accademici, ballerini, musicisti attori per dimostrare contro un governo che ha sbattuto il sipario in faccia a tutti. E a Salerno……?
Di OLGA CHIEFFI
L’ultimo decreto di Giuseppe Conte ha sbattuto per la seconda volta il sipario in faccia a tutto e a tutti. Oggi in tutt’ Italia va in scena la protesta dalle 10,30 alle 12, nei pressi dei teatri di ogni città. Il mondo delle arti musicali e coreutico, il teatro in toto, ovvero palcoscenico, dietro le quinte, manager, si ritroveranno in piazza per dimostrare che le sale da concerto ogni luogo performativo è il più sicuro di tutti, forse anche delle proprie case. Triage scrupoloso, tracciamento, distanziamento, silenzio e mascherina, corpi fermi e mente sgombra da ogni cosa per porsi in attenzione del Bello. Da queste colonne all’indomani della chiusura di ogni sala, tanti i contributi scritti di chi conosce il rigore delle tavole del palcoscenico, quanta fatica ci voglia per salirvi e quanto studio, invenzione e creatività occorra per restarvici. Il Direttore del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli “Il Primo”, Carmine Santaniello, nonostante gli impegni pressanti per salvare l’anno accademico con lauree in Dad, guiderà la delegazione della sua istituzione in Piazza del Gesù “Ci sarà la rappresentanza del San Pietro a San Pietro a Majella – rivela il Maestro Santaniello – alla manifestazione è importante. Il problema è che in questo momento la cultura è sottovalutata in tutti i sensi, in particolare la musica. Stiamo subendo purtroppo impotenti questa situazione, ma siamo sicuri che passerà. Alla vostra proposta di eseguire e riscoprire il grande repertorio sacro nelle chiese che non hanno subito la serrata, rispondiamo che siamo pronti. Ci sono tesori nella nostra biblioteca e ad una eventuale chiamata risponderemmo con piacere”. La lista delle città da Milano a Palermo è davvero corposa, con orari e luoghi d’incontro. E Salerno? Come al solito nicchia. Era partita l’iniziativa del teatro delle Arti capeggiata da Claudio Tortora e dal C.O.S. nel piazzale antistante il teatro, poi rinviata, nella mattinata di sabato 31, sarebbero dovute scendere in piazza il cartello di tutte le scuole di danza di Salerno e provincia, purtroppo anche questa rinviata a data da destinarsi, “Noi non vediamo i nostri allievi da otto mesi – ha affermato Fulvio Maffia direttore del Conservatorio “G.Martucci di Salerno – stiamo cercando direi quasi ossessivamente di chiudere l’anno accademico in remoto ed è un qualcosa che è insostenibile per la musica. Non so se oggi riusciremo ad esserci al Verdi, ma prometto che appena potremo rincontrarci, di organizzare una gran serata, per sostenere tutto il mondo della musica sul quale è sceso il silenzio, un silenzio assordante”. Ma oggi chi si ritroverà dinanzi al Teatro Verdi? Una certezza l’abbiamo ed è Francesco Boccia, che presenterà le sue diplomande della New Space of Dance in punte e tutù, poiché l’arte è tale quando non ha fini e va “vissuta” in qualsiasi condizione e tempo. I messaggi sono stati inviati a tutti e con molta chiarezza. La danza, come il canto, la recitazione, la musica non può essere abbandonata o dimenticata pensando che con qualche sovvenzione economica venga risolto il problema. Nessuno vuole scavalcare le decisioni dello Stato, anzi tutti abbiamo rispettato in questi mesi le svariate regole imposte e le altrettante richieste per adattare le strutture in termini economici, ma allo stesso tempo non è possibile accettare in silenzio una decisione così netta nel chiudere tutto per la seconda volta. Tanta, troppa gente ruota intorno a questo settore: bambini, giovani, talenti, imprenditori, società, migliaia di addetti ai lavori che non meritano di perdere le loro passioni, il loro lavoro e di conseguenza il loro sostentamento. È una manifestazione aperta non solo a chi lavora nel settore “arte” ma vuole coinvolgere anche chi è vicino e sostiene il tema; per tale motivo, invitiamo tutti coloro che in modo educato, corretto e responsabile vogliono con la loro presenza sensibilizzare l’opinione pubblica. E aggiungiamo che stamane sotto il teatro Verdi ci raggiungano quanti hanno avuto la fortuna anche in qualità di pubblico di varcare la soglia del massimo cittadino, per ritornarci con più consapevolezza di prima. Al nostro fianco troviamo anche Mario Ciervo violoncellista, direttore d’orchestra e compositore “Avevo già pensato di far sentire la nostra voce, ma vista la risposta di Conte al pensiero autorevole del Maestro Muti, mi è sembrato fuori luogo ed inutile un mio intervento. Piuttosto, chiusi i teatri e le sale da concerto, sono prontissimo a ricominciare dai concerti in chiesa, anzi proprio in questi giorni ho terminato uno Stabat Mater per soprano, coro e orchestra d’archi. Cerchiamo di rimanere uniti perché non è un buon momento”.