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E’ stato assegnato il porto di Salerno alla Ocean Viking, che ieri ha salvato 92 migranti su un gommone sgonfio in acque internazionali al largo della Libia. Dopo la raffica di sbarchi a Lampedusa di ieri, le condizioni del mare hanno scoraggiato nuove partenze da Tunisia e Libia. Il progetto Missing migrants dell’Oim stima intanto in 441 (di cui 46 bambini) il numero delle vittime, tra morti e dispersi. nel Mediterraneo centrale nei primi tre mesi dell’anno. E nella sua omelia per la Domenica delle Palme Papa Francesco ha rivolto un pensiero anche ai migranti, “che non sono più volti ma numeri”. Nuovo salvataggio, dunque, per la Ocean Viking, dopo l’ultima missione conclusa a Ravenna il 18 febbraio scorso, con 84 salvati. L’intervento di soccorso è avvenuto nel pomeriggio di ieri: tra i 92 evacuati da un gommone sovraffollato anche 9 donne ed una quarantina di minorenni non accompagnati. Il team medico ha curato persone che presentavano bruciature da carburante e ferite. Come accade ormai dall’inizio dell’anno, con le regole del decreto legge dello scorso 3 gennaio, non appena la nave ha comunicato il salvataggio, dalle autorità italiane è partita l’indicazione di dirigersi verso il porto di Salerno. Non sono più consentiti, infatti, soccorsi multipli. Salerno, lamenta la ong francese Sos Mediterranee, che gestisce la Ocean Viking, “si trova ad 830 chilometri di distanza e con le previsioni meteo in peggioramento temiamo che la prolungata navigazione possa impattare sulla fragile condizione dei sopravvissuti”. La nave dovrebbe raggiungere domani la destinazione assegnata. La locale prefettura ha messo in moto la machina dell’accoglienza. La giornata senza ulteriori arrivi ha concesso un pò di respiro a Lampedusa, il cui hotspot è in cronico sovraffollamento. Dei 613 migranti ospitati (la struttura ha una capienza di 400 posti) cento sono stati imbarcati su un traghetto diretto a Porto Empedocle. Ed è polemica per alcuni giornalisti stranieri che hanno provato ad introdursi al molo Favarolo dell’isola per intervistare le persone sbarcate, nonostante il divieto delle forze dell’ordine. Critico il questore di Agrigento, Emanuele Ricifari. “Esiste la privacy dei migranti che non vogliono far sapere d’essere arrivati in Italia, ma deve esserci anche il rispetto categorico di procedure asettiche e le più veloci possibili per garantire la sicurezza di ogni migrante”, ha spiegato Ricifari. “Entrare a molo Favarolo, effettuare riprese, focalizzando i volti degli sbarcati, e soprattutto tentare di intervistare i migranti appena giunti – ha aggiunto – oltre ad essere una pratica non consentita è un modo barbaro di fare giornalismo”.